Scritta da: Rolando Attanasio
I diritti sono una corsia preferenziale in Italia.
Composta sabato 21 maggio 2016
I diritti sono una corsia preferenziale in Italia.
L'occhio del giudice vede sempre ciò che cerca (e poi la chiama scienza giuridica).
La giustizia è un valore che non muore mai.
Il privilegio monetario del politico Italiano è l'essenza stessa della corruzione in questa nazione.
Quando un innocente viene condannato ingiustamente, quell'ingiusta sentenza getta un'onta sull'intero sistema della giustizia e rende oscura tutta la società.
I politici non faranno mai niente per migliorare la giustizia in Italia, perché sanno che i cittadini se si lamentano abbaiano, ma la magistratura se si offende morde.
Ai salvatori non richiesti. Impedite alle persone di vivere con dignità e poi volete imporre loro di non morire? Vantate come un successo delle istituzioni l'avere impedito il suicidio di qualcuno? Per "fortuna" ci riuscite di rado, ad impedirli i "suicidi".
È necessario ribadire che vittima lo si diventa per volere di altri, mentre delinquente per volontà propria.
Vorrei che le sentenze non venissero più emesse in nome del popolo italiano, perché molti cittadini sono in disaccordo totale con gli esiti delle sentenze di molti giudici. E non dovrebbero neppure essere emesse in nome della legge, perché sono ormai soggette ad interpretazione o applicazione, ideologia, umore del giorno o capacità degli avvocati. Potrebbero essere emesse "in nome dei magistrati" o "dei legislatori", sempre ammesso che tutti i magistrati siano disponibili a sentirsi corresponsabili delle scelte di loro colleghi e certi del buonsenso dei politici e dell'onestà di certi avvocati.
"Le sentenze si possono criticare ma vanno rispettate". Se la critica è giusta perché la sentenza è ingiusta, è un po' difficile capire ed ancor più accettare il fatto che debbano essere rispettate.