Tra i due litiganti il terzo gode. Noi per non farci mancare niente ce ne permettiamo quattro di litiganti. Politica, magistratura, avvocati e forze dell'ordine. E fra questi quattro litiganti, che più che litigare giocano al rinfaccio, abbiamo però il quinto che non gode affatto, anzi soffre. L'innocente, quello che ha ragione, la vittima.
Finché i giudici arrestano altri giudici, abbiamo tutti una speranza che la giustizia funzioni.
Il debito che tutti quelli che hanno operato, ed operano, per o con la giustizia hanno contratto con le vittime della malagiustizia e le loro famiglie è così grande che non saranno mai in grado di onorarlo.
La giustizia italiana non è allo sfascio, sfascia.
Forse sarà anche vero che la legge è uguale per tutti, ma di certo non lo è la giustizia.
Ho sempre pensato che la pietà porti frutti più ricchi della mera giustizia.
La giustizia troppe volte non riesce a punire i peggiori, in compenso è capace di far peggiorare i migliori.
Ormai i magistrati sono troppo impegnati ad occupare le più alte cariche dello stato per potersi occupare della giustizia quotidiana.
In Italia c'è sempre la possibilità di essere assolti per sovrabbondanza di prove.
Se un diritto, qualsiasi esso sia, ci viene negato e non facciamo nulla, non siamo vittime, siamo complici.