Se è vero che tutti debbono lavorare e che a ciascuno è dato secondo il suo lavoro, perché allora i politici e i leader religiosi diventano ogni giorno più ricchi e i lavoratori onesti e di buoni principi, invece, di solito più poveri e meno colti? Presumo che la risposta sia una di quelle che ancora soffiano nel vento.
La legge è uguale per tutti, ma non tutti si presentano uguali davanti alla legge.
La giustizia sta nella testa di chi giudica.
Il tempo fa giustizia a tutti.
Il capolavoro dei burattinai è di far credere con puntuale successo a chi potrebbe smascherarli, che non esistono complotti e chi lo pensa è un folle o giù di lì.
Stiamo vivendo un nuovo oscurantismo, la colpevolezza la si vede ovunque e in chiunque.
In Italia le leggi sul divorzio sono liberticide e criminogene, frutto di una cultura arcaica e cinica, da Santa Inquisizione, che con sadismo gode nell'imporre a due che vogliono dividersi di stare insieme per forza, ad ogni costo.
Nessuno di noi è al riparo dalla giustizia sommaria dei processi-spettacolo.
Utilizzare ingiustamente un capro espiatorio non appaga le coscienze, ma le imbratta sempre di più.
Abbassate lo stipendio ai giudici o la povertà la trasformeranno in crimine, a colpi di sentenze creative.