Scritta da: Luca Englaro
in Frasi & Aforismi (Libri)
La lettura è il rapporto fecondo di una comunicazione con il mondo in seno alla solitudine.
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La lettura è il rapporto fecondo di una comunicazione con il mondo in seno alla solitudine.
Chi scrive vuol essere compreso, ma altrettanto sicuramente vuole non essere compreso. Non è affatto un argomento contro un libro, se uno non lo capisce: forse era proprio questa l'intenzione del suo autore: non voleva essere capito da 'uno qualsiasì. Ogni spirito nobile si sceglie gli ascoltatori, quando vuole essere capito: e scegliendo traccia contemporaneamente i confini nei confronti degli altrì. Le sottili leggi di uno stile hanno tutte origine da qui: esse tengono a distanza, vietano l'accesso, la comprensione, mentre aprono le orecchie di coloro con cui abbiano affinità.
Esistono due motivi per leggere un libro: uno, perché vi piace, e l'altro, che potrete vantarvi di averlo letto.
Di libri ne basta uno per volta, quando non è d'avanzo.
Ma quando è la memoria a perdere qualche cosa, come avviene allorché dimentichiamo e cerchiamo di ricordare, dove mai cerchiamo, se non nella stessa memoria? Ed è lì che se per caso ci si presenta una cosa diversa, la respingiamo, finché capita quella che cerchiamo. E quando capita diciamo: "è questa", né diremmo così senza riconoscerla, né la riconosceremmo senza ricordarla.
Oh, se uno potesse già conoscere l'esito degli avvenimenti d'oggi! Ma basterà che si concluda il giorno, e tutto si saprà.
Se il passato è visibile e il futuro è nascosto significa che stai guardando nella direzione sbagliata.
Bisogna aver cautela con chi è felice.
Voi, dottor Atterdel, non capite niente di uomini e di padri e di figli, niente. E perciò io vi credo. La verità è sempre disumana. Come voi. Io so che non vi sbagliate. Ho pena di voi, ma le vostre parole le ammiro.
Siamo portati ad interpretare le cose in base ai nostri desideri, e non secondo la loro reale portata.