Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Libri)
Un romanzo che non scopra un segmento di esistenza finora sconosciuto è immorale. La conoscenza è l'unica.
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Un romanzo che non scopra un segmento di esistenza finora sconosciuto è immorale. La conoscenza è l'unica.
Nei momenti difficili della nostra vita
noi dobbiamo essere capaci di perseguire tenacemente una meta,
di volerla con tutta la forza del nostro animo,
eppure dobbiamo anche saper aspettare.
Come è più facile dare in escandescenze,
sbattere una porta!
Difficile è sopportare la prima, la seconda,
la terza sconfitta e, ogni volta, ricominciare...
Io ti scelsi tra tutte le donne perché tu ripetessi sulla terra il mio cuore che danza con le spighe o lotta senza quartiere quando occorre.
Io ti chiedo dov'è mio figlio?
Non m'attendeva in te, riconoscendomi, e dicendomi "chiamami per uscire sulla terra e continuare le tue lotte e i tuoi canti?"
Rendimi mio figlio!
L'hai dimenticato sulle porte del piacere, oh prodiga nemica, hai dimenticato che venisti a questo appuntamento, il più profondo, in cui entrambi, uniti, continueremo a dire per la sua bocca, amor mio, ahi, tutto ciò che non riusciamo a dirci quand'io t'innalzo in un'onda di fuoco e sangue, e si raddoppiala vita tra di noi, ricordati che qualcuno ci chiama come mai nessuno ci ha chiamato, e che non rispondiamo e restiam soli e codardi davanti alla vita che ci neghiamo.
Prodiga, apri le porte e che nel tuo cuore il nodo cieco si disciolga e voli con il sangue e col mio per il mondo.
- Mai dici? - ribattè lui, con un sorriso di oscura e fidente intelligenza. - Non sapere mai chi è! Credimi, Hester, sono poche le cose - sia nel mondo esterno sia a una certa profondità, nell'invisibile sfera del pensiero, - poche le cose nascoste a chi si dedica seriamente e senza riserve alla soluzione di un mistero. Tu potrai celare il tuo segreto alla moltitudine curiosa. Lo potrai occultare anche ai ministri e ai magistrati, proprio come oggi quando hanno cercato di estorcerti dal cuore quel nome per darti un compagno sul tuo piedistallo. Ma, quanto a me, approdo all'indagine con sensi diversi dai loro. Cercherò quest'uomo come ho cercato la verità nei libri, come ho cercato l'oro nell'alchimia. Un istinto me lo rivelerà. Lo vedrò tremare. Io stesso mi sentirò rabbrividire, all'improvviso e inaspettatamente. Presto o tardi quell'uomo sarà mio!
Questa spiritualizzazione del gaudio carnale, causata dalla perfetta affinità dei due corpi era forse il più saliente tra i fenomeni della loro passione. Un bacio li prostrava più d'un amplesso.
Sentii la puntina che lacerava il disco. La voce celestiale
si spezzò con un gemito infernale.
Ciò che sta fuori è più difficile da cambiare di quello che si trova dentro.
Per un attimo, pensai che li gli unici fantasmi erano quelli dell'assenza e della perdita, e che quella luce che mi sorrideva era effimera. Ci sarebbe stata solo per qualche secondo, finché il mio sguardo avesse potuto coglierla.
Si tennero abbracciati come i sopravvisuti di un naufragio, approdati tremanti su una costa desolata.
Così, ben prima che in Dio, crediamo nell'uomo – e solo questo, all'inizio, è la fede.
Come ho detto, essa affiora in noi nella forma di una battaglia – siamo contro, siamo differenti, siamo dei pazzi. Ci fa schifo ciò che piace agli altri, ed è per noi prezioso quanto gli altri disprezzano. Inutile dire che ciò ci galvanizza. Cresciamo nell'idea di essere degli eroi – ma tuttavia di un tipo strano, che non discende dalla tipologia classica dell'eroe – non amiamo infatti le armi, né la violenza, né la lotta animale. Siamo eroi femmina, per quel nostro insinuarci nella bagarre a mani nude, forti di un candore infantile e invincibili nel nostro assetto di irritante modestia. Strisciamo tra le ruote dentate del mondo a fronte alta ma con il passo degli ultimi – lo stesso passo schifosamente umile, e fermo, con cui Gesù di Nazareth camminò il mondo per tutta la sua vita pubblica, fissando prima che una dottrina religiosa un modello di comportamento. Invincibile, come la storia ha dimostrato.