Frasi Libri migliori

Qui trovi frasi sui Libri, frasi sulla lettura, piccoli estratti e citazioni utili. Ti ricordiamo poi che il 23 aprile si festeggia la Giornata mondiale del Libro.


Scritta da: Andrea Manfrè
in Frasi & Aforismi (Libri)
L'essenziale è la contingenza. Voglio dire che, per definizione, l'esistenza non è la necessità. Esistere è essere lì, semplicemente: gli esistenti appaiono, si lasciano incontrare ma non li si può mai dedurre. C'è qualcuno, credo, che ha compreso questo. Soltanto ha cercato di sormontare questa contingenza inventando un essere necessario e causa di sé. Orbene, non c'è alcun essere necessario che può spiegare l'esistenza: la contingenza non è una falsa sembianza, un'apparenza che si può dissipare; è l'assoluto, e per conseguenza la perfetta gratuità. Tutto è gratuito, questo giardino, questa città, io stesso. E quando vi capita di rendervene conto, vi si rivolta lo stomaco e tutto si mette a fluttuare... ecco la Nausea.
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    Scritta da: Federico Tiberi
    in Frasi & Aforismi (Libri)
    Tyler mi ha chiesto contro che cosa combattevo in realtà. Quello che dice Tyler dell'essere una merda e gli schiavi della storia, così mi sentivo. Avevo voglia di distruggere tutte le cose belle che non avrei mai avuto. Bruciare le foreste dell'Amazzonia. Pompare clorofluorocarburi in cielo a mangiare l'ozono. Aprire le valvole nei serbatoi delle superpetroliere e svitare i tappi delle piattaforme petrolifere. Volevo uccidere tutti i pesci che non potevo permettermi di comprare e annerire le spiagge della costa Azzurra che non avrei mai visto.
    Volevo che il mondo intero toccasse il fondo.
    Mentre picchiavo quel ragazzo, in realtà avrei voluto piantare una pallottola tra gli occhi di ogni panda in pericolo che si rifiuta di fottere per salvare la propria specie e ogni balena o delfino che molla tutto e va a spiaggiarsi. Non vederla come estinzione vedila come un ridimensionamento.
    Per migliaia di anni gli esseri umani anno incasinato e insozzato e smerdato questo pianeta e ora la storia si aspetta che sia io a correre dietro agli altri per ripulirlo. Io devo lavare e scacciare i mie barattoli. E rendere conto di ogni goccia di olio di motore usato.
    Tocca a me pagare il conto per le scorie nucleari e i serbatoi di benzina interrati e i residui tossici scaricati nel sottosuolo una generazione prima che nascessi. Ho tenuto la faccia dell'angioletto come un bebè nella piega del braccio e l'ho pestato con le nocche, l'ho pestato finche i denti non gli hanno segnato le labbra. Poi l'ho pestato con il gomito finché mi è cascato tra le braccia come un sacco. Finché sugli zigomi gli era rimasto solo un velo di pelle nera.
    Volevo respirare scarichi.
    Uccelli e cervi sono uno stupido lusso e tutti i pesci dovrebbero galleggiare. Volevo dar fuoco al Louvre. Spaccare gli Elvin Marbles a martellate e pulirmi il culo con la Gioconda. Questo è il mio mondo, ora. Questo è il mio mondo, il mio mondo, e quelle persone antiche sono morte. E facevo colazione la mattina che Tyler ha inventato il progetto caos. Volevamo liberare il mondo dalla storia. Facevamo colazione nella casa di Paper street e Tyler mi ha detto di immaginarmi di piantare ravanelli e patate sul green della 15° buca di un campo di golf dimenticato. Darai la caccia agli alci nelle valli boscose intorno alle rovine del Rockefeller center e cercherai molluschi intorno allo scheletro dello Space Needle, inclinato di 45 gradi. Dipingeremo sui grattacieli le figure di enormi totem e simulacri di divinità maligne e tutte le sere quel che resta del genere umano si ritirerà negli zoo abbandonati e si chiuderà a chiave nelle gabbie per proteggersi dagli orsi e dai grandi felini e dai lupi che di notte passeggiano e ci guardano dall'atra parte delle sbarre. <il riciclaggio e i limiti di velocità sono cazzate> ha detto Tyler <è come uno che smette di scopare quando è siero positivo. >
    Sarà il progetto caos ha salvare il mondo. Un era glaciale culturale. Un secolo buio prematuramente indotto. Il progetto caos obbligherà l'umanità ad entrare in catalessi o in fase di remissione il tempo necessario alla terra per riprendersi.
    <Giustifica tu l'anarchia> dice Tyler. <Risolvila tu. > come fa l fight club con impiegati e commessi, il progetto caos disarticolerà la civiltà perché si possa fare qualcosa di meglio del mondo.
    <immaginati a fare la posta all'alce dalle finestre dei grandi magazzini tra file puzzolenti di splendidi abiti da sera e smoking che vanno in malora appesi alle loro grucce, porterai indumenti di pelle che ti dureranno tutta la vita e ti arrampicherai per rami grossi come tronchi del kud-zu rampicante che abbraccia la Sears Tower. Sbucherai dalla volta gocciolante della foresta e l'aria sarà cosi tersa che vedrai figure minuscole battere il granturco e disporre a essiccare carne di cervo nella corsia d'emergenza vuota di una super strada abbandonata che si allunga, larga 8 corsie e torrida ad agosto, per mille chilometri. >
    Questo era lo scopo del progetto caos, ha detto Tyler, la completa e immediata distruzione della civiltà. Cosa viene dopo il progetto caos nessuno lo sa salvo Tyler. La seconda regola è che non si fanno domande...
    Composta domenica 6 marzo 2011
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      in Frasi & Aforismi (Libri)
      Non è quello che vidi che mi fermò
      è quel che non vidi
      Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi... lo cercai ma non c'era, in tutta quella sterminata città c'era tutto tranne
      c'era tutto
      Ma non c'era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo
      Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu
      Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me
      Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi
      Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non fiìniscono mai e quella tastiera è infinita
      Se quella tastiera è infinita, allora
      Su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.
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        in Frasi & Aforismi (Libri)
        Nessuno di noi aveva detto niente. É inutile parlare dell'amore, perché l'amore ha una propria voce e parla da sè. Quella sera, sul bordo del pozzo, il silenzio ha concesso ai nostri cuori di avvicinarsi e di conoscersi meglio. Il mio cuore, allora, ha ascoltato ciò che il suo cuore diceva e si è sentito felice.
        (da "Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto")
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          Scritta da: Marianna Mansueto
          in Frasi & Aforismi (Libri)
          Un vigliacco è un essere che non ha mai osato guardare nel fondo della propria anima, che non ha mai cercato di scoprire da dove provenga il desiderio di liberare la fiera selvaggia, di capire che cosa siano la felicità, il dolore, l'amore: sono esperienze limite dell'uomo. E soltanto chi conosce queste frontiere può dire di conoscere la vita. Il resto è solo un far passarte il tempo, un ripetere lo stesso esercizio, invecchiare e morire senza aver realmente saputo che cosa si stava facendo. (da "11 minuti")
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            Scritta da: Sara Bisci
            in Frasi & Aforismi (Libri)
            "È grave essere diversi?"
            "È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie.
            È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi del mondo, non ha creato una sola foglia identica all'altra.
            Ma tu ritieni che l'essere diverso sia follia e così hai scelto di vivere in questo ospedale psichiatrico.
            Perché qui, visto che tutti sono diversi, diventi uguale agli altri."
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              in Frasi & Aforismi (Libri)
              "Ha 38 anni Bartleboom, lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare le cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi se non a lei?
              Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle in grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle: "ti aspettavo!"
              Lei aprirà la scatola e lentamente quando vorrà leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu, si prenderà gli anni, i giorni gli istanti, che quell'uomo prima ancora di conoscerla le aveva regalato.
              O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo: "tu sei matto!"... e per sempre lo amerà!"
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                Scritta da: Aura Esposito
                in Frasi & Aforismi (Libri)
                Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia.
                Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscità a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e sopratuttto quanto più desiderea: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.
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