Nei miei balletti ho sempre curato ogni cosa nei minimi dettagli, tutto è stra-importante, tutto! Anche lo smalto on my feet. Non lascio nulla al caso: ogni cosa è minuziosamente pensata, anche i dettagli più futili.
A Napoli passavo ogni giorno sotto la sede del Mattino e vedevo i giornalisti seduti al bar che parlavano tra loro, si arrabbiavano. Invece quando andavo a trovare mia zia che lavorava in Provincia c'era un silenzio mortale.
Sono credente ma non quanto la gente pensa, non sono praticante. È successo che una notte Padre Pio mi è apparso ed era incavolato nero perché non lo mettevo sul giornale; io nel sogno gli rispondevo: "Non ti metto perché non fai vendere". E lui: "Tu mettimi e vediamo". La mattina dopo ero talmente turbato che feci riaprire il giornale per inserire qualcosa sul santo e misi pure lo strillo in copertina. Nei giorni successivi il distributore mi disse che il giornale era andato a ruba per Padre Pio.
Dopo la laurea in Scienze politiche mio padre mi obbligò a fare un concorso per un posto fisso in Fiat. Mi impegnai al massimo per essere bocciato, invece mi presero. Ma alla fine convinsi i miei a lasciarmi partire per Londra: volevo imparare l'inglese. Iniziai come sciacquapiatti e finii capocameriere. La mancia più ambita, mezza corona, me la lasciò una ragazza italiana che studiava a Cambridge. Quella moneta la conservo ancora e lei è diventata mia moglie.
In terza liceo fu il mio dramma, io che amavo tanto fare il giornalista fui bocciato in italiano. Ho avuto due bocciature in italiano: una al liceo e una all'esame di giornalista. Però sono lezioni che ti servono.