Scritta da: Rosita Ramirez
- Ma insomma, perché piange?
- Piango perché sono viva, perché vivo ogni giorno con la certezza che ci sarà un domani ancora da vivere, dopo avere sorpassato il timore della morte.
Composta giovedì 29 ottobre 2015
Qui trovi un'ampia raccolta di frasi e aforismi sulla tristezza e sull'essere tristi. Tra queste righe troverai il racconto di uno stato d'animo particolarmente difficile da gestire che porta allo sconforto, al pianto, alla disperazione e all'amarezza. Usare le parole giuste può essere importante per far capire la tristezza che si prova in un certo momento.
- Ma insomma, perché piange?
- Piango perché sono viva, perché vivo ogni giorno con la certezza che ci sarà un domani ancora da vivere, dopo avere sorpassato il timore della morte.
Sono giorni difficili quelli vuoti, quelli dove si preferisce l'assenza, i cosiddetti giorni difficili che si vivono, che vivo e nulla riesce a sottrarmi, a farli finire. La testa è ferma, le mani si bloccano, la sola cosa che riesco a fare è restarmene da solo.
Questa volta non ti perdonerà. Non sentirai né urla e né imprecazioni. Avrai quel silenzio e quella pace che tanto cercavi. Solo che dovrai fartela bastare per sempre, specie, quando tutto di lei ti mancherà da morire.
Sei un dolce respiro, che accarezza le mie solitudini. Un amore che a volte torna a frugare tra i ricordi di questo povero cuore, afferrandoti per mano cammina con te tra le rime di questa malinconica poesia.
L'amore è la causa principale di tutte le lacrime che vengono versate. Nessuno di noi è capace d'amare senza sofferenze. L'amore non fa sconti a nessuno.
Il rumore dell'assenza come colonna sonora costante, nel vuoto trascorrere di questo mio vivere.
Da quando sei andata via, dalle mie mani, il mondo mio, è senza rose e sole, il paradiso coperto dall'inferno, quell'arcobaleno nel cielo che piange, pregando a Dio, che presto finirà. E non piangere di notte quando guardi il cielo, sarebbero lacrime inutili per me, nella tua falsità, non chiamarmi per telefono, stasera, giuro, che non ti risponderò.
Dimmi quante volte hai riletto quei messaggi facendoti male da sola. Quante volte le tue lacrime correvano come fiumi sulle tue guance. E soprattutto, quante volte hai detto: "Ora cancello tutto e vado avanti", ma il tuo cuore era fermo lì.
Per orgoglio, persi cavallo e cavaliere.
Ed ora sono regina in un regno di rimpianti.
E se mi accorgessi che fossi solo un sogno, morirò per non svegliarmi più.