Scritta da: Andrea De Candia
in Frasi & Aforismi (Metafore)
Nessuno è più abituato alla paura notturna delle ciglia lasciate fuori la porta.
Composta sabato 20 febbraio 2016
Nessuno è più abituato alla paura notturna delle ciglia lasciate fuori la porta.
Nella frase della pelle il sangue è come sempre soggetto sottinteso.
In fondo finisco sempre per pensare con la mente sulle labbra e parlare con le labbra sulla fronte!
Succede di voler andare oltre il balcone, oltre la finestra, nella speranza che il suolo sia un secondo cielo sottostante che si svela e ci fa precipitare dall'inferno della vita al paradiso della morte.
Le pupille sono commercianti che finiscono di lavorare solo quando s'è abbassata completamente la saracinesca della palpebra.
Quanto vorrebbero parlare gli occhi di notte, ma le labbra delle palpebre proprio non vogliono aprirsi e sembrano essersi chiuse per sempre.
Quando nelle mie notti insonni resto in piedi immobile, chiudo spesso gli occhi come se il mio letto fosse verticale e fosse d'aria.
Il sangue è "un a lungo recluso" che finalmente, uscito da una porta nella pelle, balla come un folle nella discoteca d'aria.
Le labbra sono bucce di carne aperte alla banana del respiro.
Anche prima che io muoia, l'anima ha già vissuto sotto la terra della carne. L'inferno dunque lo conosce da tempo.