Scritta da: Anna R. Di Lollo
La felicità è un dono ricevuto: alcuni la incontreranno, altri non la troveranno mai sulla propria strada. Ma i più audaci fra questi sapranno comunque inventarne una.
Composta domenica 3 dicembre 2017
La felicità è un dono ricevuto: alcuni la incontreranno, altri non la troveranno mai sulla propria strada. Ma i più audaci fra questi sapranno comunque inventarne una.
È racchiusa nella stretta di un abbraccio, e nella sua relativa prigionia, la vera libertà.
Chiedere "scusa" non è una condanna a morte. Esercitarsi nel farlo e riuscirvi è una forma di nobiltà difficile da esprimere, ma anche la più alta a cui si possa tendere nell'incontro con gli altri.
Vanno trattate bene le persone, tutte le persone che si incontrano, almeno sino a prova contraria. È bello far sentire gli altri importanti, esaltarne le prerogative positive, prestar loro ascolto, dare una mano quando possibile, sorridere sempre, comunque. Chi è forte di sé e della propria personalità, non teme mai di rimpicciolire. Arretrare d'un passo dinanzi alle altrui capacità non è una sconfitta: permette d'elevarsi in generosità.
Non a tutti si mostrano il cuore e le crepe che contiene. Per aprirsi all'altro, lasciarsi andare, raccontarsi, ripercorrere gli impervi e oscuri tracciati della propria anima e memoria, è necessario incontrare una tale empatia capace d'inarcarsi e farsi culla. Solo così l'insondabile diverrà visibile.
Sii come l'alba che non s'arrende mai alla notte. Sconfiggi le tenebre e sorgi redivivo al nuovo sole.
È arpeggio delicato, sulle corde dello spazio e del tempo, il pensiero che mi unisce a te.
Bisognerebbe vivere con la stessa grazia con cui una barca scivola sulle acque immobili di un lago in un dolce pomeriggio primaverile, senza obiezione alcuna, senza porsi rigide mete, senza nessuna resistenza al mite fluire.
La vita è la fiaba contenuta nella luce frapposta tra il sorgere di un nuovo giorno e il suo tramonto. Fanne meraviglia.
La forza d'animo non cresce brucando nel più lussureggiante fra i pascoli, ma rovistando nell'aridità del più roccioso dei terreni.