Scritta da: Anna R. Di Lollo
Che buffo! È solo seguendo regimi di piccole cose che si diventa davvero grandi.
Composta venerdì 12 maggio 2017
Che buffo! È solo seguendo regimi di piccole cose che si diventa davvero grandi.
Possiede una sua attrazione il silenzio, una raffinata malia, un'arcana tentazione. Eppur non detta momenti di tristezza, ma intervalli d'intima riflessione e dolcissima creazione, raccolti su se stessi prima di tornare ad esplodere in emozioni.
Taluni individui sono come quei fiori che smettono di profumare una volta impollinati dagli insetti: ottenuto quel che desideravano cessano di prodigare incanti.
Non esiste al mondo veleno pericoloso e privo di antidoto quanto quello del morso di una carezza mendace.
Ha un suo modo di guardare l'amore, un privilegio che non a tutti è dato provare.
Mi rifiuto di pensare e sostenere che esistano piccoli uomini e grandi uomini, sminuiti o esaltati da banali leggi sociali e di possesso. Esistono gli uomini e ciò che ognuno di essi sceglie di fare della propria vita, sia essa buia o illuminata, favorevole o avversa nella sorte.
Fra due persone realmente affezionate, la lontananza è sempre un tasto scordato, una corda spezzata, una nota sbagliata, una canzone incompiuta, una stonatura mai voluta.
Esistono promesse sussurrate e quasi dimenticate che, al sopraggiungere di tentativi verso nuove avventure e slanci in avanti, ci strattonano indietro come fossimo cuori imbrigliati, invischiati nell'invisibile trama ordita dal passato, ancora imprigionati nella ragnatela del solo amore sino a quel momento conosciuto.
Naturale come per i fiori stillare rugiada. Versare lacrime vuol dire disseppellire il canope dell'emozione e tornare ancora una volta ad essere centro nevralgico del proprio sentire, fibra viva e sensibile dell'universo.
Lo sussurra ogni singola notte la luna: "Non è lo starsene seduti da soli al centro dell'universo a spaventare, ma l'entrare in collisione con una solitudine altra e poi essere costretti nuovamente a scappare".