Scritta da: Federico Raschi
- Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.
- Dove andiamo?
- Non lo so, ma dobbiamo andare.
dal libro "Sulla strada" di Jack Kerouac
- Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.
- Dove andiamo?
- Non lo so, ma dobbiamo andare.
Bisognerebbe non conoscerlo mai, l'amore. Continuare a sperarci... Ma che non venisse mai.
Di colpo capii che l'amore è quell'attimo in cui il cuore vorrebbe scoppiare.
La vita le aveva insegnato presto che le cose brutte accadono anche quando c'è luce.
Ci sono persone capaci di riconoscere il momento preciso che determina il loro intero destino.
L'incapacità di fare le proprie scelte genera un male di vivere.
Prima di chiedere scusa fai pace con te stesso.
Credevo di aver programmato la mia vita, ma poi mi ricordai che il mio professore di equazioni non lineari mi disse: tieni sempre conto del cambio di variabile.
Le paure, si affrontano. Tutto, si affronta. Non si deve mai fuggire, da nulla e da nessuno. Non è scappando e Non è nascondendosi che si risolvono le cose! Se vuoi uscire fuori da una qualsiasi situazione, la giusta soluzione non è mai evadere da essa... semplicemente, perché prima o poi, fra un giorno, un mese, un anno, ci risbatti il naso contro; Allora lì ti rendi conto che non hai risolto un bel nulla! Devi agire alla base... Devi sradicare il tutto, partendo proprio da dove tutto ha avuto inizio. È come quando hai una carie in una mola e non vuoi andare dal dentista; Lasci che essa si sgretoli piano piano, fino a cadere da sola magari, e allora quando cade pensi di aver risolto il problema! Giusto? Nooooo! Sbagliato! Non era il dente ad essere malato. Era la radice ad essere infetta! E se non è oggi, sarà domani, ma ricomincerai a provare dolore. Sai perché? Perché avevi paura! Avevi paura di andare dal dentista e ti sei nascosto! Hai lasciato perdere, e la radice è rimasta lì; l'hai messa a dormire con gli analgesici. Ma poi? Prima o poi l'effetto svanirà e quello che tu avevi messo a dormire, riprenderà il sopravvento con prepotenza.
C'è un sottile filo che viene percorso da tutte le nostre emozioni. Noi siamo agli estremi e inizialmente ne curiamo il suono e le note. Avviene che non ascoltiamo più la melodia che esso diffonde e per non cura, lo tiriamo forte, a volerlo spezzare e lo lasciamo scucire senza rammendarne lo strappo.