Le parole di una poesia non hanno un significato preciso. Volano come libellule e si fermano nell'aria, ronzano e ti raspano sul petto. Cercano la strada per entrare, come palle di cannone dentro un buco troppo stretto.
L'amore è azzurro. Non può essere rosso, quel colore appartiene a troppe canzoni o a qualche romantica poesia d'appendice. È azzurro come il cielo dopo un temporale, tenue e screziato di bianco, terso e splendente di luce. Azzurro è lo sguardo buono di una persona amica, è l'acqua di un fiume che irrora la terra e la feconda. Azzurro è il colore della camicia che indossava quel ragazzo con l'orecchino, un cioccolatino nella mano e una margherita nell'altra.
Milano diventò la nostra zona franca, il luogo sognato da sempre. La notte acquistò il sapore dolciastro della Rive Gauche di Parigi o del Kreuzberg di Berlino. Le grandi città viste al cinema, le storie di eroi senza macchia e senza paura. Aspettavamo l'alba, senza aspettare altro. Passavano le ore, il buio della notte cambiava colore e la stanchezza stropicciava gli occhi. Un breve viaggio sulla metro, tra gente assonnata che nemmeno si accorgeva di noi. Poi di nuovo in auto fino a Cremona, in tempo per fare colazione e andare a dormire, in attesa della successiva partenza. Io e Cisco, don Chisciotte e Sancho Panza, anche se nessuno sapeva con esattezza chi fosse dei due.
Ama la vita. Quella vita maltrattata, insultata, crocifissa. Quella venduta a basso prezzo e consegnata agli usurai, stupidamente posta dietro al profitto e all'interesse. Chiediti perché sei uomo e non un albero o un uccello. Cerca la Verità. Domandati a che serve nascere e morire, solo così comincerai a vivere.
Ci sono anime che restano prigioniere in dimensioni di nebbia, ferme al confine tra la vita e l'infinito. Non se ne accorgono, non lo possono sapere. Sono anime che hanno smarrito la strada per tornare a casa. Rimangono immobili, chiuse in un mondo irreale. Sono spaventate e si nutrono di stanchi ricordi.
Esiste una natura che con le proprie leggi governa l'universo. La natura insegna che qualsiasi cosa lanceremo verso l'alto prima o poi tornerà a terra. Oppure insegna che non possiamo vivere senza respirare, senza mangiare o bere. La natura insegna anche che i figli nascono da un maschio e da una femmina. E non sono un diritto. Sono un dono.
Non dimenticarti che la fiducia è una fiamma fragile e preziosa che ha bisogno di aria per vivere. E basta un attimo di menzogna perché si spenga. E riaccenderla è difficile.