Lei sta cambiando volto, te ne accorgi quel mattino d'inverno, ha gli occhi più scuri che ondeggiano in un'ellissi di sguardo. Ti vede ma sembra non accorgersi di te. Così agisce il veleno del tempo, porta all'oblio e si scordano i momenti di gioia, la percezione avuta di un'unione perfetta. All'improvviso lo sai, sta sognando qualcosa di nuovo che possa smembrare un presente tedioso e lo rivesta di luce, un costante tremore, un'ansia di vita diversa, una stagione finita che invochi il bisogno di altro. Non puoi trattenerla, è come stringere un pugno di sabbia impalpabile che scivola attraverso le dita. Cerchi di uscire da quella stanza buia e senza memoria, provi a scrollarti di dosso il veleno del tempo, quel Lete insidioso di acqua che bagna e cancella i ricordi. Lo scorso Natale le regalasti l'ultimo cd dei Nirvana e un biglietto rosso con scritto "Io scelgo te". Lo lesse e rilesse molte volte, più leggeva e più si apriva sul volto un sorriso felice di bambina. Ti baciò teneramente. "Io scelgo noi."
Pensavi alla pioggia di notte e ad un ombrello rosso. Pensavi a due occhi di cielo e a come un destino benevolo te l'avesse improvvisamente donata su un dorato vassoio. A volte la vita ci riserva sorprese bellissime e inaspettate, regali inconsapevolmente ricevuti che nemmeno meritiamo. "Sei tutto ciò di cui ho bisogno." Sorrideva. Col dito ti sfiorava la fronte, ti toccava come un oggetto raro e prezioso. "Tu sei la risposta al perché del mio essere donna."
Se ti ami, ti salvi. E invece no. Invece preferisci consegnare la tua felicità nelle mani di chi all'inizio ne avrà cura, ma ben presto cercherà la convenienza e farà con il tuo cuore strani artifici e patteggiamenti. E allora fregatene. Non pensare che la felicità sia essere amato. La felicità è amarsi. Comincia da lì. Il resto arriverà.
Mi consola pensare che da qualche parte dell'universo due uguali a noi continueranno ad amarsi, diventeranno vecchi insieme, vicini, un'anima sull'altra, come le pietre sul letto di un torrente.