Scritta da: Fabio Privitera
L'unico peccato di una donna è, alle volte, avere due occhi che parlano troppo, e troppo spesso della propria intimità.
Composta mercoledì 20 luglio 2016
L'unico peccato di una donna è, alle volte, avere due occhi che parlano troppo, e troppo spesso della propria intimità.
Molti pensieri parrebbero surreali, ma surreale non significa che ad esso non possa corrispondere una realtà. La mente poggia le sue forme in dimensioni che strabordano dal normale spazio euclideo a tre dimensione. Persino il numero di dimensioni, in cui un pensiero si genera, muta di numero andando dall'adimensionale al multi dimensionale. La fantasia riflette la realtà molto più di quanto le nostre esposizioni oggettive sappiano fare.
Riemergi dalla sospensione abitudinaria, mentre tutto ti circonda sempre uguale, tirati fuori guardandoti dentro. Osserva le tue emozioni e distogli l'attenzione da ciò che non ti emoziona. Non hai bisogno di nuovi stimoli, quello che ci rende vivi è l'attenzione che sappiamo mettere nelle cose che facciamo provando sempre qualcosa di diverso. Alle volte anche poggiare lo spazzolino in una posizione anziché in un'altra, da accesso a un universo di fantasia.
Nessuno, a parte un certo ceppo di legno, è nato per essere un burattino. Ognuno trovi in sé la propria dote, il talento innato, la propria consapevolezza di non essere un caso ma un desiderio del cielo, e diventerà egli stesso la lama che taglia i fili dell'abitudine e delle convenzioni che lo rendono schiavo.
Ogni cosa che, ottenuta, ci toglie il gusto di averla è qualcosa che alla fine non ci serviva realmente. Solo ciò che mantiene intatto il nostro desiderio ci appartiene davvero, era già parte di noi prima di averla e proseguirà ad essere così anche dopo. C'è un'attrazione reciproca tra le parti dell'uno, persino quando tali parti sembrano, apparentemente, allontanarsi.
Dormire con qualcuno è più intimo che farci l'amore: è mescolare i propri sogni, i propri respiri, un'armonia d'anime, giacché i corpi diventano insensibili.
Guardate ogni volta che potete il cielo, osservate, ogni volta che un pensiero vi pervade ininterrottamente, qualcosa che si muove, la fiamma di una candela, le fronde degli alberi, anche solo le vostre dita poste tra gli occhi e il campo visivo. Lo sfondo comincia a ciondolare, a liquefarsi, e anche ciò che state fissando cambia forma, s'allarga e si restringe. Voi fate diventare ciò che vi ossessione il cielo, ma la vita è ciò che si muove e si trasforma, mentre voi restate fissi su un punto, un pensiero, che nel frattempo ha già cambiato il proprio significato mentre siete ancora bloccati nel vecchio.
Un incontro comincia già dal viaggio, ed è esso stesso un viaggio.
Ci si dovrebbe sfamare di ciò che ci sazia, senza che restino conseguenze per l'ingordigia, e questo vale per ogni cosa.
I rapporti, di qualunque genere essi siano, sono uno scambio di emozioni, per questo si chiamano rapporti. Se non avviene questo scambio, o se è unilaterale, ci si stanca presto o tardi del rapporto, e di chi non ha saputo farne parte.