Scritta da: Jean-Paul Malfatti
Sono sempre tra pensieri e parole.
Composta lunedì 22 giugno 2015
Sono sempre tra pensieri e parole.
La vita terrena è un labirinto pieno di incognite e interrogativi, la cui porta d'ingresso è in sé e di per sé l'incarnazione dello spirito e non può esser altro; e quella d'uscita, la morte stessa del corpo fisico. E la reincarnazione, a sua volta, è un bonus "extra" diciamo, ossia un'altra fase di apprendistato e ricerca attraverso i suoi sempre più numerosi meandri.
Ciò che non riesco a capire è per quale motivo alcuni di noi gay si sfottono e si insultano a vicenda. Sono stufo di vederli ogni giorno più divisi e litigiosi, qualunque sia la ragione, la religione o l'ideologia che li spinge a comportarsi proprio come dei bambini egocentrici e capricciosi, mentre dovrebbero essere più uniti e meno attaccabrighe.
Spesso si sente dire che la battaglia per l'uguaglianza continua, ma fatto si è che, mentre pochi fanno davvero la "differenza", tanti anzi tantissimi continuano a fare la "indifferenza".
Morte corporale: coming out dello spirito.
Tra un dubbio "astratto", o puramente ipotetico, e una "dubbiosa" certezza, io onestamente sono sempre per un incisivo e asciutto "può darsi".
Ma... mam... mamma!
La morte, la odio da morire ed ho una dannata voglia di ucciderla. Forse è per questo che io sono ancora vivo, malgrado la sua implacabile sete di vendetta verso di me.
Amo la vita e lei mi ama, tanto quanto la amo io.
Sentite sentinelle, se vi va di continuare a leggere (o far finta di leggere) libri, libretti e libricini "in piedi" per tutte le piazze d'Italia, andate avanti e continuate a farlo fino a non saper più come sedere. Ma mi raccomando, non fate del vostro abituale silenzio cinico e provocatorio una arma "pseudo-pacifica" per soffocare la voce di chi non la pensa come voi. Non ce la farete, neanche nei vostri assurdi e chimerici sogni quotidiani.