Scritta da: Rossella Porro
Bisogna perdersi per ritrovarsi.
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Bisogna perdersi per ritrovarsi.
Cosa c'è di più triste di chi giudica senza conoscere.
Ci sono incontri che sanno di dolce per poi nascondere un retrogusto amaro, preferisco quelli che sanno di amaro per poi svelare un retrogusto dolce.
Sbaglio, riconosco l'errore, mi correggo, ma spesso certi errori non possono essere corretti. Allora dovrei forse evitare di sbagliare? Ma se le opzioni sono due, o qualche volta più di due, devo pur scegliere e se scelgo mi capiterà pure di sbagliare. Allora sarebbe meglio non scegliere? Ma se non scelgo non vivo, allora preferisco rischiare di sbagliare.
Questo andirivieni di illusioni... mi uccide.
E passerà, come tutto deve passare. Alla notte più scura non segue forse il giorno? Allora mi consolo perché tutto passa perfino questa incertezza sbroglierà al vento la sua matassa.
La certezza può essere spigolosa, il dubbio è insopportabile sempre.
Un tempo ottenere qualcosa con sacrificio era segno di valore oggi è una sfiga.
Può una quercia lasciarsi scomporre da un vento leggero?
Il dolore più grande non viene mai da lontano, le delusioni più dure non le riceviamo da sconosciuti, forse è proprio l'incapacità di credere che tutto questo possa accadere che ci rende più vulnerabili. È così difficile sentirsi non amati da chi dovrebbe amarci, l'amore ci rende fragili, un fragile cristallo che cade in mille pezzi sotto i colpi del mancato amore.