Scritta da: Ilaria Daolio
Perfettina fuori, con dentro un'apocalisse. Io sono così. Una "perfetta" indomabile.
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Perfettina fuori, con dentro un'apocalisse. Io sono così. Una "perfetta" indomabile.
Ci sono ignoranti e ignoranti. Alcuni sono semplicemente analfabeti, illetterati, incolti, inesperti, impreparati o disinformati; questi hanno la mia solidarietà e comprensione. Altri, invece, sono così scortesi, maleducati, intolleranti, prepotenti, presuntuosi, discriminatori, razzisti o segregazionisti che non potrei far altro che mandarli tutti a quel paese senza pensarci due volte!
Mi disse non ci perderemo mai, mentre stava andando via senza nemmeno dirmi Addio.
Il nulla è la cosa più immensa che riesco ad immaginare.
Quando sei certo di conoscere a fondo chi ti sta accanto, ti accorgi che al tuo fianco hai un autentico sconosciuto.
Parlano troppo, parlano male e poi pretendono di aver ragione, sono quelle persone che non azionano il cervello prima di aprire bocca.
Due persone intelligenti parlano, non lasciano parlare gli altri, due persone vere si confrontano anche con la paura di un vaffanculo, non lasciano le cose in sospeso, due persone intelligenti se si vogliono veramente bene il modo per risolvere i problemi lo trovano.
Daniel Rose Crimson si rese pienamente conto di quanto importante e labile potesse essere una semplice vita. In quel momento, per lui, il mondo non esisteva più. Non c'era nulla al di fuori di quelle quattro pareti! Il suo intero universo si era piegato e ripiegato su se stesso fino a diventare una sola semplice stanza di ospedale, quella in cui si trovava, che galleggiava in un mare di nulla.
Del resto, e anche di ciò se ne rese conto soltanto in quel momento, era sempre stato così:
ogni luogo era l'unico luogo, se comprendeva Kayleen.
Credo che nulla sia per sempre.
Continuo a guardare oggetti che prima avevano un motivo di esistere e uno strano alone d'amore intorno, e che ora invece ricambiano il mio sguardo e mi fissano con un misto di tristezza, pietà, compassione e intrinseco dispiacere represso per la loro stessa esistenza, ormai teoricamente inutile.
E lo stesso identico sguardo lo ricevo anche dallo specchio del mio bagno, ogni mattina.
La cosa divertente è che quando la gente ti definisce "timida" di solito sorride. Come se fosse una cosa carina, un'abitudine buffa che perderai crescendo, come i buchi nel sorriso quando ti cadono i denti da latte.
Se sapessero come ci si sente - a essere timidi, non soltanto insicuri - non sorriderebbero. No, se sapessero cosa vuol dire avere un nodo allo stomaco o le mani sudate, oppure perdere la capacità di dire qualcosa di sensato. Non è affatto carino.