Scritta da: Rosarita De Martino
Troppo spesso crediamo che Dio non ascolti le nostre domande, mentre siamo noi che non ascoltiamo le Sue risposte.
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Troppo spesso crediamo che Dio non ascolti le nostre domande, mentre siamo noi che non ascoltiamo le Sue risposte.
Essere orgogliose e non riuscire a dimenticare un torto subito non ci aiuterà a vivere felici, la prova sta nel velo di tristezza che si intravede negli occhi di quelle donne che non hanno mai saputo scordare.
Se qualcuno a cui tieni se ne va, non restare li a piangerti addosso. È molto probabile che già aveva deciso di farlo, di non voler restare. Perché credimi che chi a te tiene in modo incondizionato e sincero non si muove da quel posto chiamato: "il tuo fianco"!
Ho vissuto anch'io i miei momenti difficili, anche di quelli dove non sai nemmeno tu come uscirne. Ho ascoltato solitudine, paura e incertezza. Ho assaggiato lacrime e delusioni. Ho mollato l'ancora dicendo "Basta"! Poi quando arrivi a toccare il fondo, ma quello più fondo del dolore e dello sconforto le scelte sono solo due; o ti lasci morire o risali. Io ho scelto di risalire. Oggi guardo quel fondo dall'alto e sono fiera di me!
Le amicizie più belle sono quelle dei piccoli. Sono sincere, disinteressate e senza convenienza. Sanno perdonare, ricominciare e dare priorità solo all'amicizia.
Fin quando parlo puoi stare tranquillo, ma quando smetto di parlare allora quello è il momento giusto per preoccuparti. Non sono il tipo che ama ripetersi e nemmeno quello che ama pregare più di tanto.
Dire "va tutto bene" suona così soavemente, è la bugia a cui tutti vogliono credere, un inganno elegante, placebo per l'animo.
Ora più che mai rimpiango il tempo in cui credevo bastasse tenere una lucina accesa per tenere il male fuori dal mio mondo, in cui osservavo un cielo nuvoloso e cercavo forme improbabili tra le nubi anziché imprecare per il sole coperto, quando saltavo gioiosamente in una pozzanghera anziché scansarla stizzito, in cui parlare con animali ed oggetti era un vanto, non una vergogna, un pallone arancione, un gesso ed una strada impolverata di periferia erano sufficienti a donarmi frammenti di felicità, ogni passo era un'avventura, un ginocchio sbucciato una sconfitta, la carezza di mia madre una certezza. La verità è che il tempo fugge via e non ha davvero tempo per chi perde tempo.
La pretesa è un fottuto vizio, la ruggine dei rapporti umani. Pretendere di essere compresi senza sforzarsi di spiegare, di essere cercati senza mai cercare, di prendere senza mai dare, voler apparire senza rischiare di essere.
Certe volte non è importante avere una meta, quello che conta è prendere se stessi e partire, portar via il tuo corpo dalla normalità, salire in auto, nutrirti della musica che ami, vedere le strisce bianche sull'asfalto venirti incontro, osservare la vita che scorre velocemente da dietro un finestrino, andare senza mai arrivare.