Scritto da: Michelle Miky A.
in Diario (Delusioni)
Ero sola, sono sola, e ce la farò da sola perché ogni volta che ho chiesto una mano l'ho trovata sempre e solo in fondo al mio braccio.
Composto domenica 22 giugno 2014
Ero sola, sono sola, e ce la farò da sola perché ogni volta che ho chiesto una mano l'ho trovata sempre e solo in fondo al mio braccio.
C'è chi ha il coraggio di restare solo, e chi ha solo il coraggio di restare.
Alla fine, tutto è destinato a finire. Dobbiamo soltanto imparare a vivere il presente, perché ciò che abbiamo oggi, un domani potrebbe anche finire; e, nonostante sia difficile, dobbiamo farcene una ragione... accettare. A chi tocca prima, a chi dopo... tanto vale troncare prima a volte, per risparmiare più sofferenze.
Mordo le labbra che hai baciato per risentire un tocco, e ripenso a quando hai scelto me. Sento ancora la tua mano nella mia che mi sfiora il braccio, il tuo profumo che mi pervade l'anima. Con occhi bagnati dai ricordi, ora non riesco più a vedere. Ora resteranno le stelle a farmi compagnia.
Lascia vivere e vivi. Sempre che gli altri ti facciano vivere.
Ho sempre creduto in quelli che si parlano guardandosi senza pronunciare alcuna parola. In quelli che si ascoltano senza dover udire nessun suono. Ho creduto in quelli che quando pronunciano determinate parole è perché le sentano. Perché credetemi alcune parole secondo i miei concetti non potrebbero essere pronunciate se non sentite e dettate dal cuore. Oggi non credo più a niente, non credo più a nessuno e trovo a fatica la forza di continuare a credere in me stesso. Deluso e amareggiato del prezzo troppo alto che ha acquistato un sentimento! Un prezzo che io forse per potermi permettere dovrei imparare ad adattarmi, ma sono un "bastardo" con l'anima vera e non mi adatterò mai... per tanto rifiuto le briciole e vado avanti solo!
Avevo riposto la mia fiducia dove mi era stata chiesta. Ho ascoltato le suppliche di chi quasi nella disperazione mi chiedeva fiducia. La verità è che alla fine chi doveva cambiare; cioè tu... Non lo ha fatto. La verità è che stavo cambiando io, dimenticando i miei valori, i miei principi e le cose in cui credo. Io che non mi mostro mai a chiunque, stavo mostrando le cose più intime e profonde di me a chi quasi nemmeno conoscevo. Non rimpiango niente di questa esperienza. Non rimpiango il dolore, né una lacrima e nemmeno il tempo perso di notte a stare male. Tutto questo non posso rimpiangerlo se mi ha portato a capire che non ho perso niente.
La tua notizia mi ha resa cosi felice, non ti aspettavo o almeno non sapevo ti aspettassi... Hai fatto crescere in me la speranza che ti merito, che sono in grado o all'altezza di essere chiamata madre. Un giorno all'improvviso come sei apparso dal nulla, così hai deciso di andartene, senza un addio, senza avvertirci, e hai lasciato solo dolore lì dove c'era tanto amore.
Non si smette mai d'imparare, è una cosa che giorno per giorno vedo, vivo, sento. Ho imparato che dare troppa disponibilità, esserci sempre e comunque, volere bene a prescindere da tutto e tutti è un'arma a doppio taglio, non sai mai cosa ti arriverà dalla parte opposta che non sempre da nella stessa misura... ma questo è normale perché siamo tutti unici e irripetibili, ogni persona dà a suo modo. Ho imparato che c'è chi prende e basta, dà all'inizio poi smette perché sa di ricevere. Ho imparato che purtroppo sempre più persone danno per scontate le altre, quindi esserci, darsi è un lento suicidio, iniziano a stancarsi perché sono superficiali e nemmeno lo sanno, col passare del tempo si sentiranno in dovere di prendere, prendere e basta e ti daranno per scontata perché tanto ci sei, sei lì a disposizione dei loro capricci, momenti no, momenti sì, ti racconteranno la loro vita e pretenderanno di essere capiti, ma non avranno mai il tempo di starti a sentire perché improvvisamente andranno di fretta. Ho imparato anche che, esattamente come in ogni crepa c'è una luce, esistono persone speciali, che non sanno di essere tali e ciò le rende ancora più belle.
E scesi all'inferno. Perché tra tutte le cose che non mi ero mai perdonato, non ci fossi anche tu. E scesi all'inferno perché dovevo trovarti, ti avevo sempre trovata e, adesso, ne avevo bisogno più che mai. Perché ancora non ti avevo detto quanto ti amavo, quanto fosse importante la presenza costante dei tuoi giorni nei miei. Perché forse, la colpa del tuo essere li, era anche un po' mia. Perché è più facile nascondersi dietro il dolore che affrontarlo. Dovevo venir li e tirarti fuori e, se il prezzo da pagare ero io, lo avrei pagato volentieri. Trovare te e riuscire a farti ricordare ciò che eravamo insieme, o perdere per sempre il lume della ragione e ritrovarsi a guardarci negli occhi senza sapere di noi, senza ricordare che ci eravamo appartenuti corpo e anima. E scesi all'inferno... Per strapparti all'oblio, per non lasciarti morire una seconda volta. E scesi all'inferno e ti salvai e mi salvasti. Perché a rinunciare si fa presto, ma a combattere per ciò che ami ci vuole coraggio. E noi, quel coraggio, ce l'avevamo!