Scritto da: Patrizia Luzi
in Diario (Delusioni)
Potrei anche chiudere un occhio volendo, ma ti assicuro che con l'altro ci vedo ottimamente. Quindi attenzione, stai in campana.
Composto giovedì 10 dicembre 2015
Potrei anche chiudere un occhio volendo, ma ti assicuro che con l'altro ci vedo ottimamente. Quindi attenzione, stai in campana.
Non mi dimentico mai chi sono, chi ero, non mi dimentico delle persone e dei gesti, non dimentico chi c'è, chi c'è stato e chi non c'è, e porto tutto con me come rose per il mio cuore.
Alle volte ci si chiede "come si diventa sconosciuti dopo aver condiviso tanto?". Non lo si diventa, lo si è sempre stati ed è quando ci si conosce, invece, o si conoscono quelle sfumature che non rendono più il rapporto complementare, che le storie finiscono o si trasformano. È proprio condividendo spazi, tempi ed emozioni che noi ci possiamo unire o dividere. Va così, fa soffrire sul momento, sembra un fallimento, ma il fallimento è quando ti ostini a colpevolizzare te o l'altro e non compi un passo in più constatando che, tutto sommato, l'esperienza ti è servita e senza di essa sapresti molto meno di te. No, non è una magra consolazione ma qualcosa che ti riempie che ti allarga la vista verso qualcosa di nuovo, che ti spinge verso un livello più prossimo a ciò che potrà renderti pienamente felice: un vero amore verso di te, verso ciò che conosci e ti appassiona di te e non più verso un immagine, qualcosa che hai deciso di raccontarti ma che non corrisponde a ciò che sei. E allora sì, sarai anche in grado di conoscere gli altri e riconoscere in mezzo agli altri qualcuno con cui restare.
È strano l'amore, all'inizio i tuoi pensieri, le tue paure, le tue voglie si incastrano sempre con la persona amata, all'inizio ti piace un film e piace pure a lei, al ristorante ricevi i complimenti per la scelta di una pizza, l'inizio di un amore è fantastico. Mi ricordo che una volta dissi "se avrei" e lei subito a ridere dicendomi che si diceva "se avessi". Abbasso lo sguardo e ricevo come risposta "ti amo anche per questo". All'inizio l'amore non trova difetti, forse per questo quando un amore finisce ricordiamo i momenti più belli, l'inizio. All'inizio di un amore hai quasi paura del tempo che passa, pensi che i pensieri stiano trovando gli ostacoli che prima non c'erano, davanti alla sala di un cinema, mezz'ora per scegliere un film. "Amore ti piace questo?", no, secco. Continui a sbagliare un congiuntivo perché l'amore non ti da una cultura, rimani un ignorante grammaticale, e non ricevi più quella comprensione amorosa. L'amore è strano, non sai mai se è all'inizio che sei amato, oppure alla fine. Ma è sempre amore.
Alla mia età la pazienza è un optional, non ho più voglia di capire, comprendere, cadere nelle provocazioni. Non ho più voglia né tempo di esserci per chi non merita la mia presenza, di donare amore a chi amore non vuole, di inseguire, difendere e aspettare. Alla mia età il tempo corre veloce ed io sono stanca di stargli dietro, quindi piano piano cammino rendendomi la vita semplice.
Devo ricordare a me stessa che esisto. Mi devo ricordare che respiro, cammino e che il mio cuore batte. Magari non lo sento, magari non lo ascolto, ma lui batte. Il suo battito significa che io sono viva, ma io non me ne accorgo, non me ne rendo conto e non mi sento viva. A volte mi devo perdonare così tante cose che non trovo il modo per cominciare. Perdonarmi i silenzi che ho regalato ai miei giorni perché di parole ne avevo sentite fin troppe. Perdonarmi le notti insonne chiuse in un baratro senza uscita. Mi devo ricordare cosa sia voler bene a qualcuno, forse ricordandomelo tornerò a volerne di più a me stessa. Mi devo ricordare che io ci sono per molti e forse ci sono stata per troppi così a fondo senza ricordarmi che anch'io dovevo esserci per me. Ho dimenticato cosa siano le cose che a fatica avevo imparato. Dove sono finiti i frutti delle mie esperienze, la crescita e la mia maturità... mi sono persa... piango, poi sorrido tra le lacrime e penso che prima o poi, come ogni volta, mi ritroverò.
Quello che fa male è aver creduto alle parole di chi diceva che eri importante e poi eri solo una delle tante.
Alle tue parole che sono come lame, io rispondo con le mie, che mi salvano, perché con esse ho dimostrato a a me stessa che dalle lacrime possono nascere anche tanti sorrisi e che le parole taglienti di gente sicuramente "ignorante" delle ferite di cui possono essere causa, possono trasformarsi in ancore di salvezza.
"Sono stanco" disse alla vita. "Sei stanco di cosa - chiese - stanco di quelle lacrime che hai versato per giorni interi? Perché se ricordi bene dopo quelle lacrime, dopo quei giorni hai sorriso, e gridavi al mondo con il tuo sguardo la voglia di riscattarti. Oppure sei stanco di coloro che di te non hanno capito molto, non hanno apprezzato chi eri e ti hanno messo al pari di quelli a basso costo. Perché se ricordi dopo quei momenti c'è stato chi ti ha aiutato, teso la mano e sei tornato a credere che le persone, i cuori e i sentimenti non sono tutti uguali. Dai retta a me, rifletti. Tu non sei stanco della vita, ma di ciò che ti circonda. Non perdere te stesso, lascia andare loro!
Amo i furbi, tranne quelli che vogliono farlo contro di me.