Siamo qui a parlare davanti a questi scogli il vento porta profumi lontani storie sconosciute di uomini e donne che qui s'incontrano e s'innamorano...
l'acqua ci culla con il suo dolce richiamo le mie mani ti cercano le mie labbra ti pregano.
Nel cielo un mantello di stelle protegge ed accoglie le nostre speranze le voci della piazza un sottofondo lontano tutto quel che ho sempre cercato è qui davanti a me.
Il mio respiro si unisce al tuo ed insieme creano un ritmo antico i nostri corpi ballano le nostre anime vivono.
L'orizzonte accoglie il risveglio del mondo il sole carezza le montagne e pian piano abbraccia tutto il paese fino al mare i pescatori tornano stanchi i nostri occhi si aprono al nuovo mattino.
Siamo qui davanti a questi scogli il vento porta profumi lontani ed al vento regaliamo il nostro nuovo destino.
Tra fili d'erba innocenti inciampo nelle stelle che hanno solcato il mio cielo incarnato desideri trattenuti che comprimevano il cuore sperando che un giorno si sarebbero schiusi regalandomi un domani invecchiato ma puro. Un domani dove esser grato per quel che ho avuto senza rimpiangere quel che non è stato senza il fiato corto del rammarico... Ma la vita non aspetta e non si fa confondere non si commuove, non ha pietà... e la purezza è smarrita l'istinto andato e la mia anima corrotta... Il silenzio è la risposta al mio affanno mi arrampico nell'aria ma il cielo è irraggiungibile l'alba è fredda e le mie vene aride non c'è un luogo per nascondersi al proprio oblio ne polveri e ne miracoli il cuore oramai è spoglio di ogni infrastruttura ed il mondo lo inghiotte con tutta la sua violenza, questo dannato mondo che ha perso ogni senso ed ogni umana dignità. La primavera si fa estate che si fa autunno e l'inverno inghiotte tutto.
In quel che tocchiamo Risiedono i nostri limiti... In quel che percepiamo Risiedono i nostri dubbi... In cio che è invisibile Risiede la nostra grandezza.
Ho bisogno di un abbraccio in questo istante che non finisce mai e per un istante che non finisca più Forte come questa quercia dal legno ruvido. Ci è stato tolto tutto la fiducia, la spontaneità dei gesti più semplici le giostre e le passeggiate. Non possiamo respirare liberamente ma rimanere distanti non potendoci neanche sfiorare. Ho bisogno di un abbraccio. La realtà ha superato un orrore che non riuscivo neanche ad immaginare. È difficile descrivere quest'atmosfera dove la paura ha preso dimora. Ho bisogno di un abbraccio per tutti quegli addii che non abbiam potuto dire a chi è andato in un altro luogo, altrove da questa vita... Non voglio fare grandi imprese ma un semplice sorriso senza dover nascondere il viso. Star seduto a un tavolo o in piazza tra la gente all'olimpico per un concerto cantando tutti a squarciagola e poi mangiare un cornetto guardando nascere il mattino. Non c'è un'età per sperare in tutto questo. Vorrei veder gente di tutto il mondo abbattere queste trincee trasversali che sono un colpo al cuore rialzarsi e sconfiggere questo nemico invisibile ubriacarsi col vino abbracciandosi uno ad uno sarebbe un'emozione speciale che ci coinvolge insieme tra sudore e lacrime. Ho bisogno di un abbraccio in questo istante che non finisce mai e per un istante che non finisca più
Mi ricordi chi ero pantaloncini e ginocchia sbucciate occhi di pane e marmellata. Un senso che copre tutto quello che non c'è che mi è stato tolto ma non posso prendermela con Dio. Mi cancello per non soffrire ma quando torno il vuoto è più grande devastante mancanza mai riempita. È un abbraccio o un tranello nella vita che ha seguito la mia nascita mi guardo ma non mi vedo. Ho la pelle provata, spogliata di strada sniffata di bianco ma non sono una sposa. Anche nell'addio sono rimasto qui una contraddizione inqualificabile, non collocabile fragile, non inutile perché non esistono imperfezioni ma solo figli di questa terra. C'è burrasca nel cielo e l'oceano muove gli alberi di questo tempo non sono che un frammento anche le nuvole hanno fretta. Tra gli errori ed il gioco rimane un'impronta sull'anima è un film di cui conosco il finale ma devo volare oltre questo brivido. Corro tra girasoli che cercano luce e panni stesi al sole tra le radici che mi hanno fatto inciampare. Gli amori impossibili sopravvivono alle parole al loro rumore al giudizio, ai proverbi della gente comune agli occhi avidi e mi ricordano che la felicità è diversa da quello che pensavo. Il futuro appare stanco, ha perso il ritmo del tempo ma io vivrò ancora di inebriante pazzia tra le mie paludi che non posso bonificare.
Pomeriggi al pianoforte pur di fuggire da un presente già duro dodici anni son pochi per una condanna a vita. La voce di mia madre che urlava da lontano per sapere dov'ero in bilico tra il balcone ed il cielo e giù dalle scalette tra un calcio ad un pallone rattoppato il tuo sguardo mi rubò ogni parola. La gioia non abitava a casa mia ma tutto improvvisamente si colorava nell'intesa dei nostri occhi innocenti e l'aria si faceva densa di parole inarrivabili. Pomeriggi di zucchero filato al laghetto dell'Eur di baci appassionati a finire l'aria e telefonate sempre troppo brevi che lasciavano posto al dolore del silenzio ed un domani troppo invadente per chi non conosceva il prezzo delle scelte. Sei la canzone rimasta nella mia adolescenza bella e spensierata sulle punte della tua danza passeggeri di un tempo andato come un brandello di cielo al tramonto.
Gli occhi si riempiono di immagini fotogrammi di avventure straordinarie o pomeriggi banali... Queste esperienze mescolate tra loro formano ciò che sono io: uomo, Dio o vento del sud... La sabbia chiede al mare un tenero bacio e la natura celebra questo amore dalla creazione del tutto... Io respiro sulla terra e cammino in questo immenso. Di me non rimarrà che un'orma perduta sulla sabbia consegnata all'infinito di un tenero bacio...
Pozzanghere di fango io cammino senza schemi la storia del mondo porta anche le mie orme. Non esistono peccati ma soltanto errori il segreto della cura è svelato. Senza penitenza senza ostilità su misura. Ed io mi libero dal male anche se il tempo passa mentre aspetto qualcosa che non sarà mai. Devo mostrare la parte peggiore di me è il compromesso di essere libero nel momento delle scelte. Nascondermi oltre il mare da questo spazio che divide i battiti del cuore. Che prezzo ha un condono senza perdono quando anche il pane è corrotto... è l'alfabeto dei desideri le parole sono cave di marmo che non devo capire ma sentire e Il giorno passa lieve. Oltre questo cortile di murales busseranno alla mia porta ed io sarò pronto e nel mio piccolo istante accoglierò ogni attimo che compone il tempo.
Guardo il tempo scorrere sotto questo portico granelli di vita come cenere. Sono in alto mare senza muovermi dalla cantina senza uscire da questa casa di mattoni rossi come la tua timidezza. Gli alberi non nascondono la loro natura legna e foglie manifestano quello che già so. È inspiegabile ma il tuo sorriso è un'isola compiuta. C'è un'aria ruffiana in questo sole di febbraio vorrei andare, ma sono qui, vorrei dimenticare ma ricordo... i demoni non abbandonano il mio sonno vivono nel risveglio scrivendo a matita diari di ruggine. Ho imparato il perdono mentre ingoiavo litri di odio. Per la giostra dei pensieri il biglietto è omaggio. C'è un'aria ruffiana in questo sole di febbraio vorrei andare, ma sono qui vorrei dimenticare ma non posso...
Sono caduto senza rendermi conto per quale ragione tra la gente che guarda e passa. Non so o preferisco negare quale percorso mi ha fatto sprofondare ma se mento a me stesso non c'è risalita ed anche se credo di esserne uscito è solo questione di tempo la fiamma rimane spenta ed il buio è un involucro che mi aspetta. Non ci sono medicine per la fine del mondo esisto solo io nel rispetto del mio flusso profondo che non risiede nella mente ma nei sensi che mi fanno vibrare. Sono l'unica strada che devo percorrere l'unica sorgente dove dissetarmi. La guarigione è riflessa nello specchio quando mi guardo dentro ed il dolore è invadente. Pensavo di essere invincibile ma restavo a galla, ancorato all'inutile sopravvivenza menzogne sparpagliate nello spazio eco di un brutale ricordo che mi ha deturpato l'anima e rubato l'innocenza. Devo vivere la mia vita per quello che sono non per paura di perdere porzioni di niente. Devo smettere di campare in disparte aggrappandomi ad una terra arida, incolta che prosciuga ogni seme di assoluto. Devo trovare il coraggio e portare alla luce la mia identità. Essere me stesso comporta la possibilità di non essere di nessuno. Devo intraprendere questo viaggio senza paure per chi farà le valige. Ho solo un obbligo nella mia vita rispettare la mia unicità ed ho solo questa vita per farlo...