Ti lascio qualcosa di mio la casa d'origine dove tutto resta sulla pelle. La fotografia dell'infanzia senso perduto di un tempo innamorato. Tutto stava in una mano e la felicità non prendeva mai congedo. Il confine del domani è un rettangolo di vita dove un soffio di luce spoglia l'ignoto dall'angoscia.
Ti lascio qualcosa di mio la casa d'origine ombre cinesi e l'odore delle mura invisibili incantesimi oltre la mietitura. Nel respiro del cielo sono una stella di confine avamposto di poesia in un finito eterno l'avvenire di un passato e la sorgente di un ritorno.
Ti lascio qualcosa di mio l'ideologia clandestina di chi si sfinisce di vita con l'uragano nelle vene il coraggio e la paura una bruciata malinconia e la promessa di un incontro come un accordo casuale embolia di un rimpianto radice dell'incanto.
Ti venero dal sorgere del sole al suo calare senza di te, esisterebbe soltanto il buio invece tu lo hai colorato di sogni...
Lasciati amare liberamente.
Tu sei poesia viva, vibrante puoi farmi tutto quello che vuoi sei la Regina dei sogni il tuo seno culla l'universo intero per te voglio andare oltre ogni cosa ti affiderò il mio corpo e la mia anima affinché siano strumento di piacere per appagare ogni tuo desiderio non ti chiederò altrettanto ma di me fai ciò che vuoi perché sei la donna che amo.
Tu sei la Regina dei sogni e sapere che ci sei, è gioia pura ed estasi sapere che ti muovi e che cammini o che semplicemente respiri o che le tue mani si muovono nell'aria ogni tuo gesto, ingentilisce il mondo... Tu sei la Regina dei sogni senza di te, esisterebbe soltanto il buio ma i tuoi occhi sono un balcone sull'infinito lascia che io ti ami senza censura finché avrò forza e respiro ti prego, lascia che io ti ami oltre i limiti della paura Tu, emozione pura che nasce sgorga e travolge ogni cosa lascia che io ti ami nell'unico modo possibile... per sempre.
Io non sò cos'è l'amore, posso dirti però che da una lacrima, tu fai nascere un sorriso da un profondo dolore, generi la gioia e che ti sento così mia che quando i tuoi occhi mi guardano i miei sono davanto ad uno specchio... quando un'emozione ti sfiora, è il mio cuore ad avere un sussulto... e se un giorno mio figlio mi chiedesse che cosa è l'amore, io gli parlerei di te...
Io sono un'allucinazione una divergenza cromatica nato dall'eutanasia di un incontro una forma espressiva costruita sul nulla sull'inganno dell'esempio sulla squallida memoria dei luoghi comuni, della saggezza antica...
Allevato in campi di lavoro dove omologano il pensiero laboratori del caos ben organizzato dove si erigono templi in onore della vita eterna ma non si insegna che il tempio della gioia è dentro di noi ed è attuale e vivo nell'attimo presente... dove tutto si mescola e si confonde e la verità è una reliquia la libertà un'essenza, un ricordo lontano una società che glorifica la meschinità...
La schiavitù non ha più catene alle caviglie ma al pensiero ma io sono un ribelle ho parlato con il mare io sono la terra io sono il cielo la luna colora la vigilia della notte e le mie vene sono nastri d'argento...
Vivo sospeso tra l'espressione e la depressione equilibrista dell'estremo canto l'elegia del dubbio perché tutto è provvisorio ed io non conto nulla sono soltanto polvere impastata...
Rivendico la dignità dell'uomo come un diritto naturale che nell'istante del trapasso sopravvive alla fatalità della vita. Io non sono nulla se non polvere impastata ma ho camminato sulla terra e ho parlato con il mare...
Come farfalle in un prato fiorito così sono gli innamorati perennemente battuti dal vento sospesi tra disperazione ed estasi...
Non conoscono il disprezzo non capiscono l'invidia sono un volo di emozioni all'ultimo angolo della vita... Nel sole color frumento si rincorrono danzanti e si baciano nell'aria nell'ambra del mattino...
Come farfalle in un prato fiorito così sono gli innamorati non conoscono lacrime ma diamanti lucenti lanterne sospese che illuminano il buio... Salpano felici verso l'impossibile e l'arcobaleno li unisce dopo ogni tempesta...
La terra è assorta al richiamo degli amanti e la natura accoglie i loro cuori tremanti... Riderà la notte che li troverà insieme brinderà la luna danzeranno le stelle...
Come farfalle in un prato fiorito così sono gli innamorati non c'è fine e non c'è inizio ma solo il loro amore...
Guardo il tuo seno e muoio per te brucio brucio ed il sangue diventa fuoco e mi sento gloriosamente uomo...
Il profumo del pudore scompare, come nebbia al nuovo sole e la marea che mi affoga è la verginità smarrita...
Il mistero del peccato abbandona il rimorso e si apre alla follia della lussuria...
Voglio morire migliaia di volte affonda le unghie nel mio corpo ogni volta che mi uccidi io, risorgo tra le tue cosce...
Guardo il tuo seno i tuoi capezzoli sono spille di universo, tu, sei la mia anima, la mia anima, la mia anima... Luce nel buio che mi circonda sono un animale ferito e braccato ma tu mi dai vita e speranza...
Tu, vizio selvaggio ed amore profondo oracolo dei sensi terra di tutte le rivoluzioni ventre di ogni libertà...
Guardo il tuo seno ed il mio corpo ritorna fanciullo l'orgoglio, una lacrima di disobbedienza. Il gemito diventa delirio il tuo miele trasforma il sogno in realtà e la terra sussulta... brucio, muoio, godo profondamente e la vita ritorna primitiva...