Scritto da: Elena Ortega
in Diario (Quotidianità)
Noi siamo una proiezione del mondo che ci circonda.
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Noi siamo una proiezione del mondo che ci circonda.
La fretta si fa da parte, e tutto assume una gradevole lentezza in compagnia di un bel caffè.
C'era una volta... l'Italia.
Il tempo si era improvvisamente fermato e la conseguenza è stata l'apprezzamento delle piccole cose di ogni giorno della vita a portare le persone a osservare e a condividere le loro città tramite uno sguardo personale, la maggior parte delle fotografie mostra persone che non si isolano e non si limitano a passeggiare ma vivono la città, rappresentando così in modo disinvolto la loro essenza, la voglia di vivere attraverso la cultura locale.
Non importa se sbagli. Il quotidiano va vissuto a prescindere, con l'esperienza si risolve tutto.
È una continua rincorsa al traguardo, tra affanni e cadute, esultanze e tormenti. Consapevoli che ogni meta non sarà mai l'ultima, e che ci concederà soltanto pochi istanti di gratitudine, dopo i quali saremo costretti a rimetterci in marcia. Perché in fondo siamo nati per questo, per inseguire un sogno che prospera senza mai fermarsi. E noi non possiamo fare altro che correre.
Alzai lo sguardo in alto e vidi il soffitto azzurro del mondo. Capii che qualcuno aveva messo ogni cosa nel posto giusto.
Entriamo subito in sintonia con il corpo e con mente fino a creare una fortezza che nessuno può mai abbattere.
Le cose autentiche che valgono di più nella vita rimangono comunque sia un patrimonio prezioso per il genere umano.
Non mi aspetto nulla e niente da nessuno, perché dovrei? Io penso a ciò che posso fare per gli altri e ciò che posso donare, il resto non mi interessa.
Deve essere come un ritornello che percuote la nostra anima, come un gioco fatto di casini e follie, è così che le giornate bisogna farle nostre.