Scritto da: Lucia Griffo
in Diario (Sentimenti)
Lascia che il vento scorra sulle tue mani.
Composto giovedì 21 giugno 2018
Lascia che il vento scorra sulle tue mani.
Profumo vagante. Persiste lontanissimo nella mia mente camuffato da un pensiero: tu.
Spesso è soltanto una carenza di contatto quello che manca.
Quando apro un ricordo è come prendendolo per mano. Sento profondamente ancora il suo odore e l'emozione intensa che mi ha sprigionato. Come un flashback è dinanzi a me.
Dirò sempre quello che penso anche se il mare cancellerà le nostre impronte di passaggio.
Voglio un amore che se ballo sotto la pioggia, tu ridi e balli con me. Che appena sveglio mi sfiori piano, mi accarezzi e continuiamo da dove, sfiniti, ci eravamo addormentati. Voglio un amore che cuciniamo insieme, che giochiamo e scherziamo sui nostri difetti. Dove, intelligentemente, litighiamo e, insaziabilmente, facciamo pace. Dove l'amore non è perfetto, ma è un perfetto collante nel tempo e non lascia spazio ad inutili affanni. Voglio l'intesa, la complicità di un amore maturo quando è necessario; l'ingenuità e l'ilarità di un amore fanciullo, quando ridiamo, e se dico "scemo!", ridi di più, e più forte poi baci me. Voglio l'amore folle, spettinato, forte, masticato, ingoiato ed ingiudicato. Voglio un amore dove volo sulle nuvole ogni volta che mi abbracci, e di notte danzo per te appena mi respiri. Voglio un amore che sarà per sempre senza dircelo sempre, ma che ogni giorno, sempre, ci siamo! Voglio l'amore, questo amore che fa tanto paura se ci pensiamo, ma che senza non ci emozioniamo. Voglio un amore grande così, tanto, quanto sei tu!
Ho imparato dal tempo a respirare, dalla pioggia a sognare... ho imparato che la notte non manca mai ad un appuntamento col giorno e che la neve è rossa per lacrime versate. Ho imparato a fidarmi solo di me stessa, finché non cado nella trappola dell'innamoramento. Ho imparato ad accettare che ogni giorno è un terno al lotto, che la vita non è uguale alla morte e che non si muore per come si vive. Ho imparato a volerti bene, a non spostare nel tempo le tue parole, ma ancorarle con le emozioni. Ho imparato ad accettarti e ad amare anche i tuoi difetti, perché senza te non troverei me... e mi perderei... nel silenzio di una lacrima. Io che donna paio, ma bimba sono.
La vita a volte insegna, bastona, ricama. La vita a volte ci mette davanti scelte pesanti, anche più grandi di noi. Ci sorride, ci fa sentire in colpa o semplicemente ci ama. Ci vuole coraggio e forza per viverla. Per respirarla a pieni polmoni occorre trovare "buche" sul nostro cammino, persone che ti prendono per mano e che a volte ti tirano giù, altre, come angeli, ti accompagnano e ti guidano come un genitore. Ti spiattella su questa terra e ti regala un figlio. I nostri figli sono solo in prestito; frecce lanciate nel mondo per lasciare un messaggio d'amore. Quell'amore che testimonia la presenza e la consapevolezza nell'amare l'amore stesso.
Chi non è madre o padre non può capire cosa significhi ascoltare un cuoricino che batte come un piccolo tamburo che porta il tempo della propria vita.
Non può capire il profumo di un bimbo appena nato: sa di tenerezza!
Chi non ha mai stretto al suo seno un bimbo che allatta non immagina nemmeno cosa significhi voler difendere con le unghie e con i denti ciò che è veramente tuo: la tua carne, il tuo sangue, la tua vita si affidano a te, è il tuo universo che si nutre, sei genitrice di immenso e puro amore.
Chi può conoscere la sofferenza meglio di un genitore che vede un figlio malato?
Chi può capire cosa è il dolore più atroce, il cuore che si spacca, l'anima che si dilania quando il "tuo" cuore viene a mancare? Sì perché è così che accade quando per una legge assurda della natura perdi un figlio.
Non è naturale assistere alla morte di un figlio. Non è stato coniato nessun vocabolo che possa racchiudere il dolore di una perdita così immensa. Si è vedovi, orfani, ma se si perde un figlio, come si definisce un genitore? Non so...
disperato o pazzo non fanno nemmeno intendere la millesima parte di cosa si possa provare.
Si vorrebbe morire, e si muore in effetti.
La tua vita è morta, il tuo cuore è morto, la tua voce, la tua pelle, la tua carne è morta.
Respiri, ma non respiri.
Vivi perché maledettamente per chissà quale motivo sei costretta a stare qui, ma non esistono più parole, colori, tramonti, profumi. E niente può prendere la forma del tuo dolore.
Ti aggrappi solo nella speranza e nell'illusione che possa ancora sentirlo, vederlo, toccarlo anche in un soffio di vento.
La vita... brutta bestia la vita!
Bastarda al punto giusto da non voler rinascere.
Illude, inganna, scappa dalle dita in un fiat e quando poi credi di aver raggiunto la serenità, la felicità perché hai accanto ciò che più desideri, che ami, ti leva tutto in un istante.
E vigliaccamente ti guarda e dice: - "arrangiati ora! Se sei brava, continua a giocare con me!" -
ed è quello che è avvenuto a me con te che ti consideravo tutto, anche figlio.
Ho provato a raggiungerti, a cercarti. La tua promessa di stare qui ancora per noi mi pesa ogni giorno di più. Voglio te ancora più di prima. Amo te ancora più consapevolmente e fortemente di prima. Vivo... perché vivi in me.
Una poesia, una canzone, un tramonto, un gelato, qualsiasi cosa è il tuo profumo.
Stampo il tuo sorriso sulle mie labbra per sembrare quella che non sono, per non far trapelare niente, per coprire lo squarcio che ho nella mia anima. Tu, amore mio, non mi avresti mai fatto soffrire, non mi avresti mai fatto del male.
Mi hai chiesto di perdonarti perché non sei stato quello che avresti voluto essere, che non mi hai dato ciò che avresti voluto per noi...
oggi son io che ti chiedo perdono per non esser riuscita a salvarti, per non esser stato in grado di mollare tutto ed essere ora al posto tuo.
Bastarda la vita... bastarda!
Sono due anime in cerca di emozioni. In cerca di un amore che dia i brividi e le farfalle allo stomaco. Sono due anime aggrappate allo stesso sogno.
E pensare che prima di incontrarci
eravamo semplicemente "io" e "te".
Adesso siamo un "noi" racchiuso in un abbraccio che
unisce due corpi in uno solo.
In un battito continuo d'amore.
Dove sparisce la percezione tra l'inizio della tua pelle e la fine della mia.
Dove le emozioni si toccano oltrepassando i confini della carne.
Non è una semplice fusione di due corpi.
No! Sono le anime che si intrecciano e si mescolano tra le fiamme della passione e la purezza dei sentimenti.
Che s'impregnano di poesia e danzano sulle dolci note dell'amore.