Prendermi sul serio? Quando è necessario. Per il resto sorrido, vivo e me ne frego.
Composto martedì 20 marzo 2018
Prendermi sul serio? Quando è necessario. Per il resto sorrido, vivo e me ne frego.
Combatto da sempre con la timidezza. Combatto con la sensazione di sentirmi inadeguata, fuori luogo ovunque, a disagio in mezzo alla gente. Lo ammetto, non sono il tipo da smancerie, da falsi abbracci e sorrisi plastificati. Avrei voluto nascere più spigliata, socievole, essere una persona maggiormente solare. Invidio la gente sicura di sé; io non ho certezze. Mi trascino dietro un pesante bagaglio di insicurezze. Possiedo soltanto questo mio cuore fragile, impacciato, che si nasconde. Ma a volte, vorrebbe tanto... essere trovato.
Benvenuti nel club di chi è stanco come me e vorrebbe tanto cambiare aria, vita o addirittura cambiare tutto.
Segni particolari? Allergia alle persone false!
Di rado metto a nudo i mie sentimenti, li proteggo, li difendo e mi difendo. E se decido di espormi, gradirei tatto, delicatezza e sensibilità. Non si gioca, né si sporca, un cuore, si rispetta.
Le più difficili guerre che ho combattuto le ho fatte con la vita, le peggiori con me stesso, quelle inutili con le persone false.
Disprezzo e non giustifico chi cerca di plagiare gli altri, sono convito fermamente per esperienza che chi cerca in qualunque modo di sopraffare, modellare una persona a proprio piacimento, sa di essere un fallito.
La felicità non è altro che il sapere felice chi si ama. Papà, mamma, figli, moglie e nipotini. Gli altri si vogliono bene, si salutano, qualcuno si manda a fanculo.
Anche le persone più buone prima o poi si stancano e la loro reazione sarà deleteria.
Di solito dò una seconda possibilità perché credo che sia giusto non negarla, ma ci sono soggetti che anche con mille possibilità resteranno sempre quelle che realmente sono, cioè degli scarti umani.