Ho perso me stessa questo è il punto. Non c'è più nessuna dimensione, spazio-tempo in cui io mi senta io. La mia mente parla in continuazione pur di non pensare alla realtà. Sfuggo, mi perdo, mi anniento nell'impossibile per rimanere fuori da quel dolore che senz'altro proverei di nuovo. Quanto manchi. Questo è un vuoto così profondo che non c'è niente in grado di poterlo colmare. Mi sono aggrappata alla fede ma nessuno risponde. Sono stanca di pregare, stanca di non sapere come fare, cosa fare, dove cercarti. Stanca di questa vita irreale che non mi piace e mi trascina giù. Sempre più giù fino a sentirmi irreale pure io. Ho paura, provo terrore per come potranno andare le cose. Per come sarà la mia vita. Per quanto dovrà durare tutto questo. Il terrore di non ritrovarmi più. Di non poter mai più essere me stessa. Perché dover evitare di pensarti per salvarmi? Non so come reimpostare la mia vita. Devo reinventarla, darti un altro posto, non più materiale. È un gran casino. E quindi stoppo il tempo e faccio come se non fosse successo nulla. Lascio fare agli eventi. Non posso più essere padrona di nulla. Non posso ragionare su ciò che vorrei, devo ragionare su ciò che accadrà. Perché ho constatato che non va come vorremmo. Non va. Ora cosa me ne faccio della felicità? Cosa me ne faccio di una bella casa, di un bel rapporto di coppia di una famiglia. Cosa me ne faccio di tutte le cose belle se dentro mi sento dilaniata dal dolore? Perché è solo un non pensarci il mio. Perché se mi dovessi concentrare impazzisco. #mimanchidamorire.
Composto giovedì 20 novembre 2014