Sfogatoio


in Diario (Sfogatoio)
Lei doveva aver sofferto proprio tanto ogni volta che lui le diceva "ti amo". Lei avrebbe voluto rispondere "ti amo anche io, da impazzire!". Non sempre ci riusciva, si limitava a rispondere con un sorriso forzato "bravo!". E, nonostante il tempo che lui la conosceva, non capiva la paura che si nascondeva dietro a quella risata.
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    in Diario (Sfogatoio)
    Mi sveglio positiva e allegra come se dovessi "spaccare il mondo", poi arrivi tu. Tu, con le solite paranoie, tu con le solite critiche che mi fanno sentire sempre sbagliata. L'umore inevitabilmente cambia: mi sento inadeguata, paralizzata, apatica. Possibile che non lo capisci? Basta.
    Composto mercoledì 2 dicembre 2015
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      Scritto da: Vincenza Montuori
      in Diario (Sfogatoio)
      Volevo raccontartela la storia di quest'angelo. C'era sempre, sai? Un angelo che di me sapeva tutto. La prima volta che lo vidi ebbi una gran paura, mi assaliva il timore che quella notte seguisse ogni mio passo, ogni mio respiro. Sentivo la sua voce parlare di me. Tremavo. Poi un abbraccio, il suo, la sensazione di essere finalmente al sicuro, dove nemmeno il dolore più potente può arrivare. La pace, il profumo che ti fa sentire a casa. Era sempre stato lì, senza che io me ne accorgessi, e qualunque cosa io stessi facendo, lui c'era. Non importava quanta strada o sbagli io stessi facendo, lui era lì, a proteggermi, a vegliare su di me. Quella notte mi strinse forte e promise che non mi avrebbe mai più lasciata. Sarebbe stato lì, accanto a me, in un per sempre che non aveva paura. Fu così che ritrovai mio figlio.
      Composto sabato 21 novembre 2015
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        Scritto da: Vincenza Montuori
        in Diario (Sfogatoio)
        Il coraggio di essere nuda, fragile, autentica. Scegliere. Scegliere, anche per paura, che essere soli sia la cosa migliore, che non ferire e non farsi ferire sia la cura, quando qualcuno sta insieme da una vita solo per perdere tempo, per colmare il vuoto dell'insoddisfazione, per sopraffare l'altro, rincorrendo una vita intera una felicità che non avrà mai, solo per non aver avuto il coraggio di vivere in piena libertà l'altra faccia della medaglia. Così continuano a lamentarsi, continuano ad avere la faccia di dire, di parlarti anche della loro unghia spezzata, mentre ti vedono a terra con le ossa rotte. Ti giudicano, non comprendono. Si chiedono come si possa stare con qualcuno così, in qualche modo "uniti" ma sempre "divisi". E bisogna saper avere palle e cuore per guardare oltre. Bisogna avere anima per saper leggere nel dolore, negli incubi, nella paura, nell'incertezza. E se di incertezza si parla, c'è più instabilità nella mente insana di qualcuno, che nel viversi in questo modo perché, come scrive Sparks, che io adoro, "il giorno e la notte sono legati come poche altre cose al mondo, ma si alternano, sempre uniti, sempre divisi". Eppure sono un bellissimo miracolo.
        Composto martedì 17 novembre 2015
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