Scritto da: Anna Sivero
in Diario (Sfogatoio)
Cara sfiga, capisco che ti sei affezionata a me e mi vuoi bene, ma non credi che sia arrivato il momento di farti una vita e possibilmente lontano da me?
Composto venerdì 4 dicembre 2015
Cara sfiga, capisco che ti sei affezionata a me e mi vuoi bene, ma non credi che sia arrivato il momento di farti una vita e possibilmente lontano da me?
Non sopporto le persone che si siedono sulla sedia più comoda. Che sputano sul piatto dove han mangiato fino a poco tempo prima. Che cambiano bandiera a seconda di dove tira meglio il vento. Non sopporto gli opportunisti, quelli che prima sparano addosso alle persone e poi le rimpiangono. Non sopporto la gente che va e che viene dalla mia vita, convinti di poter usare la mia bontà all'infinito. Non sopporto le mezze persone e nemmeno i preti falsi. Quelli che predicano bene e razzolano male. Magari calpestando il prossimo. Quelli che si nascondono dietro ai paraventi, per paura di mostrare realmente chi sono. Non sopporto le persone senza carattere, quelle che non sanno decidere e prendersi le proprie responsabilità di fronte alla vita, agli affetti. E di fronte alle proprie azioni. Non sopporto le persone che infamano, quelle che lanciano il sasso ed incolpano gli altri. Quelle che si fingono buonisti portatori di chissà quale pace, e poi le ritrovi dietro ai monitor a dichiarar chissà quale guerra. Non sopporto, ma sopporto... perché so che la vita prima o poi prepara il conto da pagare a tutti.
Certo. La rabbia, la delusione. Ma ora, per iperbole, ti ringrazio con il cuore. Perdere la stima di te mi ha dato una mano, mi ha lasciato un fiore appassito che ora profuma di agrodolce. Amarezza, ma anche una via preferenziale verso la consapevolezza dei miei equivoci, verso l'assorbimento del passato, che strappa sempre un macigno di vita dal cuore. La cognizione che non eri per me, che non lo saresti mai stata, mi hanno salvato da quell'infinito e contorto vortice autolesionista in cui molti inciampano, restandoci invischiati per troppo tempo. Enumerare con calma la lista delle nostre incompatibilità, delle incongruenze di te che non avrei mai saputo districare, gli sforzi di accettazione di quello che non mi hai saputo dare, mi hanno reso gelato come avresti odiato rivedermi, e mi faranno tornare caldo e nuovo come non mi conoscerai mai. Il tuo bisogno illogico di materialità, ha distorto il mio modo di essere rendendomi attore, con un copione traballante tra le mani, con la voce impostata senza dizione e direzione.
Digerire la tua visione del mondo, le tue amicizie incomprensibili, le tue esigenze differenti ed inespresse, senza il sostegno di un altruismo che è amore, è stato difficile come non saprai mai. Perché ti ho rimosso dalla mia vita, assieme al tuo mondo, in quel modo perentorio che non fa parte di me, che non fa parte di te; ma su piani differenti, una volta ancora.
So quello che ho sbagliato, se ti ho ferito tu l'hai fatto di più, ed il mio "mal de vivre" erano i contrasti del tuo amore che non mi ha mai convinto. Mi piacevi da impazzire, ma non mi entravi mai dove sarei riuscito ad amarti appieno. Altro che "non sai quanto"; lo so, poco. Non te ne sei nemmeno accorta, ma mi hai lasciato bruciature che non potrei dimenticare; che ho toccato il fondo è una tua convinzione, scherzare sulle emozioni e confondere sesso e amore è un'abitudine che io non riesco a gestire.
Svegliati dal torpore domani. Ti regalo il sogno di realizzare prima te stessa, di trovare una tua direzione, perché un uomo non la può trovare al posto tuo; può impalcarti il guscio di una vita agiata, mentre la tua, quella interiore, la devi consolidare da te, con un po' di sofferenza condivisa. Ti auguro il meglio, hai ancora tanti anni per avere la mia esperienza, ma io nel frattempo sarò così pieno di stelline d'argento da non ricordare nemmeno il calore superficiale delle nostre notti. Ci siamo passati accanto, non c'entravamo nulla, non voglio più niente da te, non hai nulla da darmi. Grazie per essere stata arida come avevo bisogno di vederti. Non mi manca quel regalo che non ho mai potuto darti. Mi manca avere stima di te e le tue labbra in cui mi perdevo. Mi manca l'illusione di amare quella che non sei. Tutto il resto è vita per davvero. La mia.
So dare il meglio di me, col cuore e anima. Ma non sottovalutare mai la mia intelligenza e non ferire la mia sensibilità, perché so anche come riprendermelo!
Non mi interessano quelli a cui non piaccio e non ho interesse nel pretendere di piacere. Semplicemente me ne frego! Semplicemente non mi sono mai piaciuti tutti e schifo quelli che invece vanno d'accordo con tutti pur di non discutere. Prima di tenermi vicino chiunque preferisco mettere i puntini sulle "i" e non trascinarmi dietro gente che reputo ignorante e stupida. A volte dicendo la tua opinione in modo diretto puoi risultare una persona che manca di rispetto agli altri, ma vi posso assicurare che non dirla ed essere forzatamente educati con tutti è una grandissima mancanza di rispetto verso se stessi. Scusate, ma credo che se non imparo a rispettare per prima me come persona, è inutile... non imparerò mai a rispettare gli altri, ma soprattutto non imparerò mai a farmi rispettare!
Per chi non mi sopporta non sono un peso, io a destra e voi a sinistra e chi si è visto si è visto. Per chi mi ama sarà mia priorità continuare a fare in modo che scelga di camminarmi a fianco. Per chi mi sostiene ci sarà sempre del tempo che ricaverò per loro nel momento del bisogno, anche quando tempo non ne ho lo trovo. Per chi mi delude, ferisce e tradisce ci saranno solo silenzi, attendendo che la vita mi porga la possibilità di restituire il favore. Il tutto in ogni caso e circostanza fatto con affetto ed estrema sincerità.
Provo pena per quelle donne che non hanno una propria personalità, che cercano di invadere la vita di qualcuno, pretendendone un posto in prima fila senza concentrarsi sul guadagnarselo, ma preferiscono concentrarsi sulle altre presenze già affermate nella vita di quella persona. Un consiglio: rosicate meno e soprattutto invece di concentrarvi su come eliminare le altre, provate ogni tanto a concentrarvi su come guadagnarvelo... e se non avete le armi giuste, non rompete le palle ha chi c'è riuscito. Io i posti che ho me li sono guadagnati senza calpestare, distruggere o voler screditare l'immagine di altre persone.
Fa freddo, è notte, ma tu decidi comunque di andare sul terrazzo a fumare una sigaretta. Esci e la brezza ti irrigidisce, guardi il cielo e riesci ad intravedere poche stelle tra troppe nuvole. Ti metti lì seduta e ti immergi in uno di quei momenti di riflessione. Scorri indietro, un anno, tre anni, cinque anni, dieci anni... e ti vedi sempre lì, in qualche posto, fragile, delusa e poco serena. Allora cominci a cercarli quei rari momenti in cui la vita ti ha regalato qualche gioia, qualche piccolo momento di felicità. Sono pochi ma immensi, e te li ricordi bene. Ti ricordi la sensazione di quelle sere, di quei giorni e il crollo che li segue. Ti ricordi il dolore, la delusione, la caduta e l'immensa forza di volontà che hai dovuto trovare per superare. Ti accorgi di quanto sei cambiata in ognuno di quei momenti, quanto coraggio ti hanno insegnato le lacrime, quanta forza ti ha donato l'anima che si sgretola e quanta maturità hai appreso quando hai capito che di persone vere ce ne erano davvero poche. Ecco che capisci che diventare diffidenti non è egoismo, ma autodifesa. Capisci che imparare a guardare dritta in faccia anche la peggiore delle verità non è spavalderia, ma intelligenza. Capisci che rimandare un dolore coprendosi gli occhi ti regalerà solo una delusione più grande. Torno alla realtà, mi guardo adesso e mi rendo conto che quello che sono oggi lo devo ad ogni dolore, ad ogni lacrima e ad ogni persona sbagliata incrociata sulla mia strada. Lo devo ai momenti difficili, alle prove durissime e alle dannate difficoltà che a volte mi hanno quasi uccisa. Mi guardo e sento che anche se mi viene da piangere, ho una sensazione di orgoglio dentro che mi invade. Sono viva, sono in piedi e se sono arrivata fino a qui, superando tutto quello che ho appena rivisto dietro me... so che oggi posso andare ovunque.
Crescendo ci sono cose che non mi va più di fare: non mi va più di correre per niente e per nessuno. Non mi va più di aspettare qualcosa o qualcuno, non mi va più di capire tutto e tutti e tollerarlo all'infinito, non mi va più di parlare di ciò che provo con persone a cui non è mai fregato niente di ciò che provo, non mi va più di perdonare e giustificare. E soprattutto non mi va più di vedere me stessa a pezzi e in lacrime, di sentirmi persa, sola e vuota. Non mi va più di subire e restare in silenzio... in certi casi della vita l'unica cosa che ancora mi va è alzare le braccia verso il cielo e gridare forte: non me ne frega più niente di nessuno! Del vostro pensiero! Del vostro giudizio! Non me ne frega più niente di capire e ascoltare! L'unica cosa di cui mi frega è rinascere e dirvi grazie per avermi insegnato che ai vincenti cadere insegna a rialzarsi... ai perdenti a restare immobili a terra a subire e piangersi addosso! Peccato; mi dispiace deludervi ma io appartengo ai primi e vi informo che mi sono appena rialzata!
Quest'oggi ho deciso di dichiarare guerra alle mie ansie, tristezze e paure. Mi sono armato di martello e di un chiodo nuovo, lo batterò su quello vecchio per scacciarlo trasformerò il tutto in pensiero positivo, come si dice: chiodo scaccia chiodo.