Post di Cetty Cannatella

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Ha un paio di scarpe rosse lei... le stringe con un po' di timore. Spera che i suoi "no", che l'opporsi a un'idea, a una fine, a una contrapposizione di veduta... desiderio di vivere a modo suo la vita, non sia causa di ali tagliate, scarpe rosse buttate su un marciapiede, minacce vissute con il timore che siano concrete. Ha un paio di scarpe rosse lei e vorrebbe usarle per volare, danzare, vivere, diritto di essere donna, femmina, rispetto per ciò che è. Ha un paio di scarpe rosse lei... e l'unica cosa che desidera è usarle in piena libertà.

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Augurare lo stesso male ricevuto è essere come loro. Io auguro la consapevolezza del male fatto. E farà male.

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Ognuno di noi merita un amore che abbia la capacità di leggere la nostra essenza. Il bisogno d'amore a volte ci confonde, ci incammina verso un amore che non ci appartiene e graffia l'anima nutrendosi di briciole e gocce. Solo dopo il dolore arriva la forza, quella vera, quella che ti fa dire: io sono viva e merito un amore vivo che mi ami così come sono e, solo amando noi stesse con rispetto si arriva all'amore che meritiamo. Io ho percorso questa tortuosa strada, mi sono fatta tanto male... ora mi amo e l'amore mi ha trovata... mi ama così come sono piena di spigoli e vasti oceani, ha aperto la mia anima verso la luce, nel rispetto di me stessa e del mondo.

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Non cercavo, non sognavo, non speravo. Semplicemente tu non esistevi... pensavo ai miei disordini mentali fatti di picchi di estrema sensibilità che mi fa da sempre soffrire anche sentire il pianto delle formiche o il gioire per un sorriso o un gesto inaspettato. Vivo di gesti e sentimenti scavati e sotterrati dentro, come tesori che nel tempo escono e mi ricordano quanto amore c'era, esulto felice alla vista del mare che brilla di luce sotto i raggi del sole, mi bagno il viso se piove e sorrido e poi ballo e mi bagno incurante della gente. Ci vuole coraggio, impegno e tanta anima per amare una come me. Una che si dona senza riserve, ma che stanca di mangiare briciole non vuole più morir di fame. Mi rifugio da sempre fra le parole di un anima che urla una poesia che pochi capiranno e li fra le mie righe un'anima simile alla mia ha sentito il mio richiamo disperato. Tu! Che fra boschi tetri e valli assolate mi hai seguita, osservata, mai giudicata ma sempre pronto a prendere ciò che la mia anima versava. Tanto coraggio e tanta affinità e intelletto mi ha fatto ritrovare il filo rosso che venendo al mondo avevo creduto di aver perso.

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E nella solitudine penso mi domando perché? Non c'è un perché... la cattiveria della gente non ha un perché! Ogni uno è quel che è. Ci sono i buoni, ci sono i cattivi. C'è il giorno e la notte. Il bene e il male. C'è tutto l'opposto di tutto. Quindi è inutile chiedersi il perché... piuttosto mi chiedo! Perché date delle colpe a chi non ne ha, infierire su qualcuno, perché? Io lo so! Non c'è intelletto di pensiero, non c'è timore di Dio, non c'è sensibilità. Non c'è umiltà di accettare l'errore. Quindi non vale la pena che mi logori a ricordare se c'è un perché. L'unica è accettare che alcuni individui sono limitati. E non vedono che al di là dell'orizzonte, c'è un mondo di sentimenti da scoprire. Quindi resteranno sempre attaccati alle loro convinzioni e poveri loro non vedranno mai al di là del muro.

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Non rimpiango l'amore dato, donato, versato senza risparmiarmi... ma l'amore usato, dissacrato, non rispettato, deluso, stancato, da farmi perdere fra le braccia della solitudine e poi dopo errori fatti che hanno trafitto me stessa, l'amore frantumato. Quello dove ti rendi conto che è stato un amore inesistito, donato senza essere apprezzato e ora buttato fra le spighe dell'amara gramigna che ha il nome della ripicca, della rabbia, della cattiveria irrispettosa di un amore che in realtà non ho mai ricevuto. E rimango attonita a guardarti mentre senza pietà calpesti ciò che un tempo è stato.

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- Sai una cosa?
- No, non la so!
- Allora te la dico.
- Sei come un temporale prepotente che mi fa tremare e ti appartengo come il tuono che dentro le mie membra fa rumore e dice (sei mia). Sei come il lampo che tutto illumina e poi colpisce e brucia. Si brucia, perché mi bruci di passione e di sangue che prepotente scorre... sei fiume in piena. Sei sole che sorgi. Sei mare in tempesta. Sei la pace quando tutto alla fine tace e solo le tue carezze fanno un rumore lieve e le tue labbra rumor di baci. Adesso mi guardi, dimmi se vuoi oppure abbracciami ed in silenzio ascolterò ciò che il tuo e il mio cuore all'unisono sapranno cosa dire.

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Amarsi è un "temporale" che pieno di energia si carica con aliti di fiato come lo scirocco. Carezze di vento... raccoglie energie dalla carica del desiderio... amplesso che si scarica dal fulmine... tuono l'ulular dei gemiti... luce del fulmine che illumina i corpi. Pioggia di seme che irriga la terra bagnando e nutrendo d'immenso amore. E poi... adorazione di sereno, che come arcobaleno prende e lecca ogni sfumatura e ogni carezza. La pace dei sensi e il sole nei nostri occhi. Ecco la terra ecco la natura ecco l'uomo. Tutto l'universo obbedisce all'amore.

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E la terra mi avvolse con le sue radici. I ricordi diventarono rami, le foglie il pensiero che prosegue. I fiori le speranze riposte. I frutti semmai li raccoglierò saranno dolci con il retrogusto un po' amaro. La corteccia mi protegge dai gelidi inverni. E sono qui, su una vallata dove i miei occhi spaziano e colgono l'infinito... in attesa del raccolto, dono ossigeno all'aria e rinverdisco sempre più grazie alla luce. Qualcuno direbbe "è la sintesi clorofilliana" io rispondo: è la vita che non smette di credere e sognare.

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Certe scelte spesso non vengono capite, condivise, accettate. Ti ritrovi il mondo che rema contro, non ruota in senso orario. Ma io mi tengo strette le mie ragioni, la mia visione di libertà rispettando sempre chi amo. La terra è tonda e il sole riuscirà a scaldarmi anche dal lato opposto, troverà sempre il modo per raggiungermi da qualsiasi latitudine... perché la vita continua ed io ho il dovere per me stessa di scaldarmi fra i suoi raggi.