Chi sono lo. L'espressione, la voce, il battito o forse la presenza?. Come giustifico l'essere qui, un Dio, una cometa, una madre? È tutto reale. Anche quando chiudo gli occhi sento voci e quando dormo mi sembra di vivere un'altra vita, ma al risveglio non ricordo nulla. Percepisco la spossatezza di un'altra vita vissuta, anche se ho dormito. Almeno ricordassi, la mia saggezza sarebbe maggiore come se fossi stato due persone, forse avrei qualche risposta in più per le domande che ho.
Sei entrato nella mia vita come un fulmine squarcia l'albero, devastando tutto e un incendio dentro di me è divampato, folle e incontrollabile, nutrito da quei venti sprigionati dalle parole del mondo. Cenere e macerie sono rimaste. Un suolo arido, duro, troppo duro purché un seme possa trovare casa per crescere. La pioggia lava via dalla superficie quei resti che una volta ero io. Fiumi neri scorrono a valle affogando ogni forma di semivita che tenta di rinascere per me. Solo, in cima alla collina, sporco di fuliggine e fango nero guardo la devastazione che si protrae fino dove il mio sguardo arriva, vedo l'alba e il tramonto di un bianco sporcato dalle nubi che ancora si alzano dal terreno continuamente bruciato sotto terra da fiamme nascoste al cielo che sprigionano calore, lo sento sui miei piedi. Cercando una sagoma diversa dal solito, una forma di vita che mi ridia quella speranza che anche dalla distruzione peggiore si possa rinascere, crescere e trovare una primavera, fresca profumata di quel verde meraviglioso il quale sei tu.
Nella vita purtroppo ci troviamo ad avere sentimenti e desideri che convivono in noi. Quando ci troviamo davanti un bivio è lì che scegliamo se ascoltare il cuore o ciò che si desidera. Ma bisogna fare attenzione, benché sembrano in simbiosi tra loro, scegliere il sentimento o il desiderio è come mettere a confronto egoismo o verità!.
Si dice che la volpe non arriva all'uva. Non ci si chiede quanto si sforza la volpe per arrivare all'uva, se l'uva è per lei o per qualcuno a sè vicina, a che altezza è il grappolo. La volpe nasce volpe. Piccola, bassa, rossa con una lunga coda. Non ci si può aspettare che arrivi dove arriva una giraffa, che salti in alto quanto un canguro, che si arrampichi come una lince. Che colpa ha la volpe di essere volpe.
Ti guardo e mi viene in mente tutto il nostro passato, dov'è andato a finire?. eppure dentro di me lo sento che c'è, qualcosa c'è! Che mi scalda, mi agita le budella e tra un'emozione e l'altra mi percorre un senso di malinconica nostalgia. Intanto ti allontani un'altra volta fino a sparire nell'orizzonte, ormai non vedo più nemmeno quella sagoma che mi indicava sempre la strada per il ritorno a casa, che quando vedevo sapevo esserci vicino. Ripenso a una vita passata insieme, mille abitudini, le stesse strade, quel bar, i volti cupi o felici dei passanti, l'odore della natura di marzo, il sole sempre presente quasi a sembrare essere lì in cielo solo per me, a dirmi "buongiorno, oggi sono qui per te" e le nubi che restano lontane tenute a bada da quelle montagne che anche loro sembrano essere lì per me, sembra che dicono "non ti preoccupare, ci pensiamo noi alle nubi", non che oggi non sono più nella mia vita, il sole c'è ancora e le montagne anche, ma sono diverse, molto, troppo diverse, sembra di vivere su un altro pianeta dove non c'è nessuno per te, un mondo in cui sei arrivato da migrante, in fin dei conti quasi tutti siano migranti, tutti lasciamo qualcosa nella nostra vita prima o poi per andare verso qualcosa di sconosciuto. Una nuova casa, un nuovo lavoro, una nuova città, ci crediamo o meglio ci illudiamo di essere ancorati al terreno come alberi ma in realtà siamo nomadi, più di quel che crediamo. Dicono che la storia non esiste, che tutto passa con il tempo, che siamo soli in questo universo, eppure non sarà un che di materiale, di tangibile che si possa toccare, ma c'è, dentro, nascosto da qualche parte e si ogni tanto, rivedendoti, ripensandoci, si risveglia e mi agita anche se non lo vorrei.
Alla fine arriva sempre il buio, per chiunque, alto, basso, bello, brutto, ricco, povero, giovane, anziano. Sempre senza preavviso arriva, puntuale quando la luce cala. E quando ci sei, al buio in silenzio che cosa rimane se non solo l'io. Tu da solo e te stesso di fronte a te in mezzo al nero, non è uno specchio! Almeno nello specchio ci vedi, ti vedi, è rassicurante. Non è niente, non vedi nulla, non ci sono rumori ma senti che c'è qualcosa tutto intorno a te e anche oltre, dentro!. fa paura, molta. Non vedere ma sapere che sei la minoranza, anzi che sei solo contro un'universo ignoto, perché al buio tutto potrebbe essere e illimitato anche, perché l'orizzonte non lo vedi, in fondo è buio, cosa vedi?. pian piano inizi a capire, a tentoni e il terrore non va a svanire, cresce invece. Capisci che quel silenzio è fastidioso come rumore, che quel buio ha mille sagome indefinite che si muovono, che ti parlano, urlano e ti indicano. Sembrano avercela con te, ma perché? Cosa gli hai mai fatto? Tutte le volte sei sempre fermo lì immobile e non fai niente, dove pensi di andare? Cosa pensi di fare?. non ci vedi e più ti muovi più peggio è, più sprofondi in quel vuoto nero. Poi improvvisamente finisce tutto, così, senza senso, senza risposte, senza capire, senza volti, finisce puntuale come inizia ma con la prima luce, tutto sparisce ma niente cambia. E aspetti, sapendo che ci tornerai presto, troppo presto. Perché prima o poi il buio cala, per tutti, anche per te.
Parlami ancora di quei desideri. Raccontami sempre dei tuoi sogni. Fammi volare sopra le teste della gente. Voglio sentirmi di un altro pianeta. E scoprire tutti quei limiti. Di questo mio nuovo mondo. Per arrivare dove non c'è immaginazione. Raggiungere un confine per saltare oltre. Viaggiare verso una nuova realtà dove esistono leggi mai viste. Dove amore e odio si fondono insieme e non esistono differenze. Dove mio e tuo vuol dire nostro e non c'è alcun mostro. Dove casa è uscire dagli edifici e le bolle che scoppiano sono le uniche esplosioni udibili. Dimmi ancora di tutto ciò per ricordarmi dove possiamo arrivare. Sento già in lontananza i tuoni dell'umanità che sta lentamente arrivando. Aiutami a tenerla lontana con la tua fantasia, coprimi di parole a fare da scudo contro quell'uomo che cerca di dividerci. Non voglio vedere quegli uomini che della guerra piace il crescere della loro ricchezza. Restiamo ciò che siamo senza farci corrompere, senza perderci, con forza resistiamo e viviamo.
L'unica persona che può darti ciò di cui hai bisogno in quel momento preciso, è qualcuno uguale a te, che vive ciò che vivi tu. Ma se in natura non esiste niente di uguale, come può esistere questa persona. La magra consolazione è che tu sei quella persona lì.