Tu sei come quella canzone che all'inizio odi da morire, ma poi, dopo averla riascoltata, diventa la colonna sonora della tua vita.
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Tu sei come quella canzone che all'inizio odi da morire, ma poi, dopo averla riascoltata, diventa la colonna sonora della tua vita.
Mi sono stancata di correrti dietro, adesso è ora che anche tu ti preoccupi di salvare quest'amicizia, quest'amore, non so più cos'è. Forse niente.
Perdo le parole; sfuggono, si nascondono qui, qui dentro il petto, le sento salire e fermarsi in gola come un gomitolo di piombo. Non riesco a farle uscire, rimangono lì, a bloccarmi il respiro, e intanto piango, immobile sul mio letto disfatto con il cuscino macchiato di trucco; scrivo. Che scrivo a fare? Tu non torni, tu non torni, non torni mai. Che amo a fare? Scrivere, amare, è lo stesso! Scrivo di te, amo di te, sempre tu in mezzo, dentro il petto, nella gola, come un gomitolo di piombo, quello che non riesco a cacciarmi via da dentro.
Ti ho dato il cuore ma non l'hai voluto, e sei andato via lasciandomi qui a stringere nelle mani il ricordo di te.
Ti cerco negli occhi della gente, ma nessuno li ha belli come i tuoi.
Ti odio quanto basta per amarti.
Vorrei avere il coraggio di prenderti la mano e posarla sul mio viso, chiudere gli occhi, fare un respiro profondo e dirti che, vuoi o non vuoi, oramai ti appartengo.
E finiranno le stagioni dei sorrisi tra uno sguardo e l'altro, e crolleranno i grattacieli di promesse che ci siamo fatti. Ci disperderemo nella folla della città, tu con le tue sicurezze di carta velina ed io con i miei caos mentali. Saremo nuvola e cielo tagliati dal sole. E forse continuerò ad amarti, per caso, come una pioggia estiva che ti prende alla sprovvista; resteranno acquazzoni di ricordi, su cui bagnarsi i piedi per gioco.
Rideremo come due bambini che si sono amati per gioco.
Ci perderemo, un giorno qualunque di un anno maledetto, quando tu nelle sue braccia cercherai quello che io avrei potuto darti; quando io nelle sue braccia ripenserò alle tue mani. E sarà tardi per guardarci ancora negli occhi e fingere che qualcosa si può salvare. Non basterà più un tuo sguardo per rimettere le cose a posto, nemmeno uno di quelli che ora riesce a farmi dimenticare tutto. Un giorno qualunque, di un anno maledetto, non ci apparterremo più, e per quanto mi riguarda, farà sempre un gran male.