Avrei voluto avere il coraggio di dirti addio, ma non sono coraggiosa. Ho paura che possa dimenticarmi di te, vorrei che il mondo si fosse fermato sul "noi", ora siamo due "io" separati.
Non ho mai detto "addio", è una parola che finisce, un punto e a capo, una rondine migrante, che non fa ritorno.
Ti regalo un tenero addio. Che abbia il suono di mille campane a festa, e i colori dei tramonti che amerai guardare. Trattalo bene, mi appartiene.
Parla pure, continua a fare come hai sempre fatto e non avere cura di me. Non ha importanza. Non si può chiedere ad un muto di parlare, ad un sordo di ascoltare, ad una persona come te di capire.
Siamo arrivati al punto che fai finta di non vedermi quando ci incontriamo? Ottimo, meglio perdere che trovare le persone come te.
E poi fu così che mi lasciasti con un addio, continuerò sempre a ricordarti, nonostante il mio dolore...
Non avevo fatto in tempo a chiederti di restare, che te ne eri già andata con chi, di restare, te lo ha chiesto per gioco.
Non fartelo bastare più, è un cercarti perché sa che ti trova sempre. I tuoi abbracci, le tue carezze, le tue lacrime, i tuoi sorrisi erano colmi di amore e soltanto un analfabeta dell'amore non lo capisce, e a un cuore così arido non puoi insegnare nulla. Quelle virgole che hai messo, quelle pause che pensavi sarebbero servite, ora trasformale in punti. Adesso non serve cercarti più, sei diventata forte, hai imparato a volerti bene e di perderti per uno così non ne vale la pena.
Se soffri di manie di persecuzioni non è un mio problema, ma tuo. Quindi curati che è meglio.
Addio, amore! Vorrei ancora rifugiarmi tra le tue braccia per riprendere la parte di me che ha ancora il sapore di te.