Scritta da: Arthur Zeller
Ho provato in tutti i modi a capire queste sensazioni che si stanno impossessando di me, ho sfogliato i pensieri più superficiali fino ad arrivare a quelli più complessi. Il primo giorno la tua voce si è espansa dentro me scivolandomi sull'anima senza nessun attrito. Il secondo giorno l'eco della tua voce e delle tue risate mi strappava inattesi quanto improbabili sorrisi. Il terzo giorno hai parlato di te, di noi, aprendo così un varco ricoperto di fitta vegetazione, sono sceso anch'io su quel sentiero rimasto nascosto alle nostre menti per tanto tempo. Il quarto giorno su quel tortuoso e sinuoso sentiero i nostri sguardi si sono incrociati senza avere passato e sono penetrati l'uno nell'altro. Il quinto giorno una pellicola correva velocemente regalandoci visioni accantonate, immagini lontane ma con sensazioni vicinissime. Il sesto giorno la razionalità ha tentato di soffocare i sogni. Il settimo giorno è stato amore, sono arrivato lì dove ho trovato te ad attendermi, senza nessuna spinta estranea, tu eri già lì, seduta, ti chiedo scusa amore mio se ho impiegato sette giorni per raggiungerti.
Composta giovedì 15 novembre 2012