Poesie d'amore


Scritta da: Mdanimation
in Poesie (Poesie d'amore)

Paragoni

Sei come l'ultima sigaretta di Zeno
Annotato nei libri
Nei diari
Negli armadi
Nelle scatole
Nei pensieri

Sei come l'ultima sigaretta di Zeno
Per smettere
Per addormentarmi
Per amare
E forse per amarmi

Sei come l'ultima sigaretta di Zeno
Sarai l'ultima per l'eternità
Consegnandomi le chiavi del tempo
Che farà da me ritorno.
Composta giovedì 3 maggio 2018
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    Scritta da: Alexandra Romano
    in Poesie (Poesie d'amore)

    Storia di un uomo sincero

    Vorrei vederti al mattino,
    al risveglio,
    quando non indossi alcuna maschera e il tuo viso è libero da ogni convenzione.
    Vorrei vederti mentre dormi,
    mentre sogni,
    quando il tuo cuore
    è svincolato da ogni ragione.
    Vorrei vederti
    anche quando non vuoi vedermi,
    anche se mi respingi,
    se non sopporti nessuno,
    perché ti voglio nella tua interezza,
    perché penso che prendere qualcuno significa non solo vederne il lato felice,
    la sua parte più luminosa.
    È come quando prendi una rosa:
    non sacrifichi la sua bellezza per il costo delle spine.
    Vorrei vederti mentre immagini
    cosa avresti potuto fare e non hai fatto,
    cosa vorresti fare,
    quello che accadrebbe se allo spuntare di un nuovo giorno
    cambiassi una tua scelta.
    Vorrei vederti e basta,
    soltanto te
    e viverti.
    Composta mercoledì 14 marzo 2018
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      Scritta da: Gianfranco Blasi
      in Poesie (Poesie d'amore)

      L'illusionista

      L'ho visto sulle rocce
      scalare verso il cielo
      arrampicarsi nel vuoto
      e sparire dietro la stella più vicina.

      Tornare di notte
      sul sagrato di una chiesa
      consumare l'ultimo sospiro
      e sparire dentro le feritoie
      negli spazi fortificati dell'ultimo convento.

      L'ho rivisto stamattina
      accendere una sigaretta
      e fare cerchi di fumo
      capriole
      sull'erba giovane del giardino di Maria.

      Tornare di sera
      a cercarla
      per prenderla
      e portarla via
      nelle strade strette
      del suo cuore randagio.

      L'ho visto, ancora, impaurito
      immobile e perduto
      salutarla dal finestrino del treno
      fermo, sull'ultimo binario morto
      prima di addormentarsi
      e riprendere il viaggio.

      Tornare, infine, l'indomani
      con la sua astina magica
      per baciarla e baciarla
      percependola una rosa
      un fiore languido le sue labbra
      umide, particelle di rugiada.
      Composta giovedì 26 aprile 2018
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