Nei miei occhi indugi e da essi poi emergi radiosa temprata dal contiguo divenire e mai sarà offuscata la tua soavità. Ho ragione di credere che mi son perso in te. Tendimi il tuo amore ed accompagnami al di là del sole.
Inseguo la sublime armonia del tuo delicato essere: accorata immagine che scolpisce nel tempo di un sospiro la sapienza della tua psiche, ad ora fabulante generosità.
Dimmi che non mi lascerai il cuore infranto mentre il sole scende e tutto se ne va con la notte. Amami come solo il tuo cuore sa fare Ti darò tutto ciò che è in mio possesso ti darò tutto il mio amore.
Io sono qui da solo tra queste quattro mura, a vegliare la mia anima che insegue i ricordi del passato, di quando tu, in primavera, su di un prato raccoglievi le margherite e le viole, per farne mazzi di fiori che posavi sull'altare, nel tempio del nostro amore. Non so rassegnarmi e dimenticare il profumo che tu espandevi nel mio cuore, nutrivi i miei sogni di meravigliosi colori che, tra queste quattro mura, continuano ad aleggiare.
Ti ho cercata in un vecchio e malinconico sogno del passato, tra le ombre di un tempo dimenticato, a leggere cartelloni pubblicitari sotto i lampioni accesi, mentre un soldatino di piombo suonava un tamburo di latta. Prestavi il tuo cuore a me che, disorientato, vagavo, avevo bisogno di un faro e un'ancora per approdare all'amore vero. Dopo essermi armato di silenzio, nel buio delle tenebre, mi avevi lasciato un ricordo mai dimenticato, il tuo profumo.