Natale alle spalle e basta che palle ce ne sono per tutti di ogni colore, ci ho messo l'amore i grandi dolori, la gente sgradita e amici che ignori. E basta che palle, perché a fine d'anno ti fai poi due conti, meno male è finita, non basta una vita, tutti vengon quel giorno, la cena è gradita. E basta che palle un giorno in cucina ad imbottir la gallina, e ti prendon per culo: sei sempre divina! Il tempo non passa, ed è sempre festa, io sono ormai stanca e vorrei dormire. E basta che palle tra amici e parenti sorrisi suadenti di iene e serpenti e a fine serata, quanti complimenti. Che palle Natale La tombola, le carte, tentiamo la sorte, io più non ce la faccio, quasi quasi li caccio mamma quanto sono stanca! Ma il coraggio mi manca: e finisco per dire... restate a finire. E basta che palle.
Oggi son salita sul monte alto del mio dolore, non ho piu lacrime da versare, ci sarà un modo per recuperarti amore, vorrò provartelo in ogni modo, che per me sei la cosa più importante, altrimenti senza te, non riuscirò più a scendere. Non sò come andrà a finire, ma devi esser certo che t'amo da morire.
È la parola il modo per poter comunicare, dare, amare, dire che sei presente, consolare, aiutare a non sentirsi soli. È il modo per capirsi, cercarsi e spiegarsi, quando spendere una parola in più, è vedere quello che si può fare, dare anche una mano, in fondo. La parola è sorprendere, comprendere, compiacendo, anche fingere di ascoltare dietro i silenzi ci sono solitudini, vuoti da riempire. Nella vita che và di fretta, non si spende più tempo nell'ascoltare e nel parlare.
Sono aquile vere che solcano il cielo con bagliori accecanti ed ali possenti. Son lingue di fuoco che prede ghermiscono in volo. Hanno occhi di lince, lo sguardo è assai fiero e tutto l'ardore ce l'hanno nel cuore. Eroi senza terra, padroni dell'aere, veloci sparvieri. Fedeli alla patria, ai loro valori, le frecce tricolori; coprono di onori la nostra bandiera, che all'inno d'Italia, sventola fiera.
Avevo gli anni di chi non è niente, di chi risponde senza capire, di chi consigli non vuol sentire e si sente grande, grande da morire. Provare tutto il proibito, nonostante quello che ti punta il dito, non fare, non cadere, non avere fretta, ma al giusto non si dà mai retta. Ho voluto farmi male, con tanti sbagli, nonostante i consigli, e non ho avuto il coraggio di confessare quanto la delusione sa di sale. Ho voluto provare anche a far l'amore, amore sublimato, ma forse l'ansia della prima volta, amore deluso, in un attimo concluso.
Quella bocca che mi sfiorava, non era tua, la sentivo dove, quanto nella mia fantasia. Un bacio come, ancora, poi ancora tu, ma lui nella mia testa, non ti accorgevi, o non volevi credere che non ero più la stessa. Erano sue quelle mani, sentivo i suoi sospiri. Chiudevo gli occhi per non vedere, eri tu, lui, non volevo sapere e non ti accorgevi. Non ti ho mai chiamato amore e cambiavo espressione forse lo sapevi. Con te e con lui nello stesso momento, mi piaceva, forse, a volte era un tormento. Avevi capito, ma continuavi, aspettando che fosse finito, ti sarai anche divertito, non sei stato sorpreso, tu l'hai sempre saputo, non volevo con te... certo, l'altro sicuramente mi ha avuto.
Non esiste un posto diverso, non esiste un verso, per parlare d'amore, quello vero, che nasce da chi ti ha partorito, da chi ti ha cresciuto, ti ha seguito e capito. I miei genitori, meravigliosi, semplici nel loro agire, ma vicini e saggi senza forzare, hanno saputo fare di me quella che sono, tutti i loro insegnamenti, i proponimenti, mi hanno reso forte, per proseguire nella mia strada. Sono il regalo più bello che ho avuto, ed in me è cresciuto, in questo cuore custodito, il loro amore che non ha mai tradito. Mai ho sentito la loro voce, bastava uno sguardo, ed ogni volta mi son sentita fiera, mi hanno sempre accompagnato senza intervenire, mi han fatto sentire protetta e sicura, della mia vita hanno avuto molta cura. Devo dire che la sorte mi ha fatto un regalo, per una figlia, il più grande, il più raro, questa meravigliosa famiglia.
Calda e silente la notte mille stelle ed ancora mille dove non arriva sguardo. E la luna che ora timida appare dietro nuvole rade Il mio animo aspetta mi han detto che è vero Il mio desiderio.... Quella stella cadente quella striscia di luce che solcherà il cielo sarà la mia pace. Aspetterò con ansia che tutto si avveri ma da sempre la stella mi ha fatto un regalo guardare con te questo cielo tenerti per mano e la speranza che questa magia possa per sempre durare.
Viverti in un giorno che mi sentivo sola in un momento, senza speranza né futuro, ma con tanta paura chiusi da un ora e ti chiedo ancora per dimenticare... Ci siamo trovati soli in quella stanza senza occhi ne orecchie per vedere e per sentire senza neppure un nome da poter ricordare ti amo, ti ho ripetuto piano mentre le tue labbra sulle mie ed in quel momento lo sentivo. Casomai incontrassi ancora i tuoi occhi che mi hanno fatto impazzire non chiamarmi tanto non sai il mio nome puoi gridarmi amore e prendermi per mano ti seguirò senza parlare ancora ed ancora...
Oggi è na giornata fredda e uggiosa stò drentro casa cor naso spiaccicato dietro ai vetri della finestra me meravija la mia bianca rosa s'è fatta na veste pomposa me pare na sposa. In mezzo alla nebbia ed al gelo s'è messo quer velo il sole de tutti sti giorni un po' dietro de sto mite inverno me l'hanno svejata, che voja è rimasta da sola sulli arberi nemmanco na foja. Quarche goccia è rimasta der gelo de questa mattina cor sole se scioje, na lacrima score s'è accorta che ha sbajato stagione e presto s'arrende. Dar vento se lascia spojare der bianco vestito se piega sur suo ramo secco e se ne fa na ragione.