Signorina si spogli, si guardi allo specchio c'è qui la bilancia si pesi... si pesi. Il corpetto non tiene più il seno le forme straripano un po', un tempo la vita era ben delineata, come mai non si è più controllata? Ormai i miei amanti disertan l'alcova e senza far caso ai loro commenti... sbagliavo. Ora giudichi lei: preferisce un bel piatto di pasta o una notte di sesso? Questo o quello comunque è un piacere. Su ci pensi un po' su, qualche chilo togliamo, un massaggio qua e là e si torna all'antica beltà. Il mio medico è stato sincero, ma il consiglio non basta, io vorrei ritornar ad esser bella, ma davanti a un buon piatto di pasta.
Quanto poco è durato questo amore rubato, ero un ombra e seguivo la tua. Incrociavo il tuo sguardo e sentivo il bisogno che avevi. Un continuo star male o star bene con o senza di te. Come un puzzle inserivi il tassello, il tuo tempo era quello ero l'altra che appagava il tuo orgoglio. Ti avrei chiesto di più, ma passione pian piano e svanita, ora son la tua ombra che elemosina amore da te, che ormai ti fai negare. Quanto poco l'orgoglio che ho avuto, ora sono pentita e umiliata. Quanto tempo ho sprecato in questo amore rubato, non potrò cancellarti... svanirò come un'ombra.
Ogni tanto lasciatemi divertire tanto con le parole che con l'ardire. Spero qualcuno riesca a capire se dico il vero o nò, alle poesie i segreti lascio custodire le speranze e i desideri, le voglie mancate delle mie noiose giornate, i miei tanti forse, chissà però, i miei no... detti con riserva, quando ancora l'anima acerba. Ora in maturità con l'esperienza di ques'età, avrei risposto ma sì, ma và...
Un intesa di sguardi, di promesse fraintese, di desideri e morbide carezze, rubate in tempi imposti e segreti posti. Solo noi alle nostre voglie abbiamo le risposte e a quello che la vita ci toglie, poco da provare, ma intensi attimi d'amore, nascosti noi, in luoghi angusti e mai nei tempi giusti. Verrò a cercarti ancora ed ancora, e tu vorrai sempre e sempre le mie carezze, amore vivo, dentro questo cuore, queste sono le nostre certezze.
Sprofondare, dove non ha più senso il come e il dove e tirerò meco, quelli che verranno, e non riusciranno a capire, anche quelli che vorranno aiutarmi ad uscire. Per ora è così, lasciatemi stare, sono incazzata da morire.
Piano come la neve, senza far rumore un altro anno è passato ed il tempo tra le mani si è sciolto a goccia a goccia e non l'ho raccolto pensando... domani e ricordi appena... ma con tanto amore. Avrò un anno in più ed altre cose da raccontare dolori e gioie nel mio cuore e tante lacrime come perle da conservare. Vedo i miei bimbi crescere li vorrei ancora cullare ma la vita vola, non la puoi fermare libera come un uccello che volteggia nel cielo, non si fa guidare puoi solo starla a guardare mentre tutto scorre e la vedi passare... Incontra cieli tersi o nubi pronte alle tempeste mari calmi e montagne alberi, deserti e prati in fiore ma continua a volare. Un anno in più, ma siamo ancora tutti insieme è già un regalo la serenità non voglio altro, e per quest'altro anno quello di cui ho bisogno è tutto qua.
Quanno che sei arrivata alla mia età, nun te fanno più invidia le piscchelle, e te devi da accontentà de ciccia e cellulite. Lo specchio nun te fà più paura perché er mejo l'hai dato, lassa fà, la vita t'ha fatto più sicura e co la maturità, tante so le cose che in rassegna, fai passà: quell'amica che t'ha tradito, l'amore che t'è passato, e quanno c'era er momento nun te sei goduto, quarche ruga, er capello bianco, te s'è allargato er fianco... Ma quanto dalla vita ho avuto, e quanto ho dato? Nun se po quantificà, poi in fonno nun è andata tanto male, farò li conti più in là, se Dio me dà la forza pe st'artri anni che deo campà.
Sogno il tuo viso e scorro con le mani i contorni della tua pelle aspettando che torni qui tra le mie braccia. Mi distrugge il pensiero dove mai sarai forse con lei e lì sulle sue labbra sul suo corpo dolcemente ti abbandonerai la chiamerai amore, per non sbagliare ed io intanto sto male nello specchio vedo la mia rabbia ed accarezzo te, nella nebbia che avvolge gli occhi in un velo di lacrime e follia. Maledetta gelosia che più cresce e più mi fa sua mi fa andare il cuore a mille ed il desiderio di te, cresce dove mai... ti verrò a cercare non posso più resistere questa pazzia più forte mi fa sentire e accresce il mio godere.
Caldi colori, di nostalgie passate, foglie ingiallite il cielo piange qualche lacrima d'amore, una leggera brezza, sussurrando fra gli alberi, accarezza. Odor di terra bagnata, odor di mosto, e di quel fiore rimasto.... L'autunno è come una donna che si concede, con i suoi molteplici profumi e le sue braccia protende al cielo, offrendole al vento, che ad ogni sua parola, cede. Tutta si spoglia e bagnati ha i fianchi, carezzate da edere odorose e dalle ultime rose. Stormi di uccelli in volo, rispondono al saluto, disegnando strane forme in cielo, e insieme gridano a tutta la natura coperta da una leggera foschia, come un velo ad un altro anno, alla prossima avventura.
Quando ti svegli ogni mattina, dopo tanti anni forze dimentichi di fare una carezza guardi il suo viso è un po' cambiato e ti fa tenerezza quella sua ruga in più. Mentre dorme, vorresti parlare forse rimproverarlo per quel suo trascurare ma poi lasci stare. Ancora e sempre, pensi che dovrebbe stare zitto ed ascoltare senza ribadire. Ricordo che bastava solo lo sfiorarsi, per morire noi due soltanto, innamorati da impazzire poi l'abitudine, tutto passa e ti ritrovi qui a dormire... La passione e la voglia, sono affievoliti ma senza parlare ci siamo sempre capiti. Ora è tardi per ricominciare ma è rimasta la stima e la complicità, per continuare i figli ed i nipoti che crescono ti fanno pensare che il tuo tempo ora corre e non lo puoi fermare quando bastava soltanto poco per fermarsi un attimo ed assaporare fino all'ultimo minuto ma in quel momento non abbiamo capito quei momenti belli che pure abbiamo avuto. Ora la vita è un ricordo, che è passato in fretta... Ma nonostante tutto, è stata bello da morire.