Sono foglia strappata dal vento, è così che mi sento, e volo a mezz'aria trascinata poi via chissà dove. Dovunque mi poso mi fermo e riposo, ma il vento mi prende e più in alto, mi fa volare. Non vorrei, sono stanca, su terra planare e fermarmi a pensare. Il vento beffardo trascina con me tutti i ricordi, che avevo attaccati al mio ramo, più forza non ho di reagire, e mi lascio andare... Non vorrei, sono stanca su terra planare e fermarmi a pensare.
Son la tua marionetta, nel teatro della tua vita sbagliata, quanto tempo son stata legata a quei fili che sapiente tiravi e tiravi. Non capivo dove mi conducevi, accecata d'amore. Ora il filo ho spezzato, non riesco a scappare abituata a farmi manovrare, aspetterò con pazienza, ne farò di esperienza e da sola saprò camminare, senza farmi da te trascinare. La mia testa hai riempito di tante bugie, ora penso da sola, tutto ciò mi consola, tante idee, son le mie. Quando forse avrò preso coscienza di me, ti darò il benservito e ques'ultimo filo mi libererà da te.
Per una volta senza esitazione, voglio dirti che ti voglio bene. Quando curioso mi stai a guardare, mentre mi vesto, mi lasci fare, cambio vestito e pelle, non decido mai. Ti voglio bene, quando paziente aspetti i miei tempi, assecondi i capricci e senza dir niente, ti lasci andare a qualche tenerezza, strappandomi un sorriso, una carezza. Ti voglio bene, non te l'ho mai detto Presa da tempi veloci, tutta la vita è passata in fretta. Adesso siamo soli, i figli son cresciuti, c'è forse un giusto momento non avuto mai? La giusta intimità più volte negata per troppi pensieri. Scusarmi forse è poco, non ti farò pentire negli anni che verranno di avermi aspettato. Mai te l'ho detto: ti voglio bene.
Fantasie su strane figure che nuvole, tinte pastello disegnano in cielo, quando tutto il colore, intenso del sole, inghiottito dal mare, al tramonto si sparge sullo specchio ancor calmo dell'acqua. Pian piano si spegne e rimanda emozioni sì forti che rimango lì senza parole e senza pensare più a niente, mi godo quel quadro aspettando le stelle.
Ricordo ancora, ricordo ora, che le ciliege non dovevo cogliere, non andare per quelle scale puoi perderti o farti male, non bagnarti, non ti raffreddare tutte le cose che non dovevo fare. Non fare cose strane, non farmi piangere aspetta a crescere. E son cresciuta, ma in testa frenata, libera di vivere non sono mai stata.
Colgo l'occasione per regalarti un fiore, fatto di petali colorati, non è un fiore definito, amica mia ma nasce dall'amore che ci ha unito nella vita. Un petalo rosso, come le nostre passioni, uno rosa per le nostre illusioni, uno giallo per i nostri dolori, uno verde per i nostri amori, uno arancione per i tuoi consigli, uno bianco per i nostri figli, uno nero per le conclusioni, ma sì, anche blù per tutte le emozioni che abbiamo condiviso. Siamo ancora unite, e tutto quel che abbiamo dato non ci pesa, queste sono le ragioni della nostra intesa.
Sono rosa, fulgente, corposa assai lussuriosa. L'aspetto è regale, colore purpureo carnosa. Le api mi ronzano intorno vogliose, succhiandomi il cuore, la mia dolce linfa le appaga. Ma prova a toccare il mio stelo, recidilo con le tue mani; le tue gocce di sangue saranno il mio piacere.
Il mio cuore l'ho buttato in pasto a bestie fameliche, l'hanno smembrato, calpestato, ho chiesto venia, ma non mi hanno sentito, ora sono quì con un vuoto immenso e pietà più non chiedo non sento più dolore.
Si è perso per la via questo dolore, il tempo ha lenito le ferite, il sangue sparso ormai più non si vede, lavato con lacrime di pioggia, ma dentro il cuore vive e mi consuma.
Noi che sentiamo il sordo e il muto, noi che vediamo ad occhi chiusi, dove gli altri non hanno mai creduto. Le favole d'amore e le bugie, noi raccontiamo con le nostre poesie consigliamo altre strade da seguire la penna ci aiuta ad inseguire un sogno, comunque vada a finire.
Seppellirò con il mio diario, i sogni, i segreti, i dolori, le emozioni, gli amici e le mie canzoni. Pianterò una rosa, la faro crescere con lacrime, rossa sarà, come la passione, che ho messo in tutto quel che ho fatto nella vita. Il mio desiderio, richiesta mai esaudita, una passione mai finita, affermazioni e considerazioni, poi conclusioni e tante illusioni.... Rimarranno le mie poesie, in cui ho detto e rivelato, quel desiderio che non si è avverato, la mia ferita, che non è guarita, ed è stato inutile gridare, non sono stata mai capita.