Sogni e follie non appagati; perché l'anima mia ancora anela, e la vergogna cela? Quanto amore non distribuito, la mia miniera è piena. Forse scavando in fondo... In cavernosi anfratti, c'è da scoprire un mondo. Quando tutto sarà venuto fuori, avrò da dare ancora all'infinito... perché troppo tardi ho capito.
Autunno ormai è alle porte, il cuore come il sole, non batte così forte. Finita è la bella stagione, come la nostra storia e le foglie, i ricordi, le belle promesse si staccano dal ramo. In terra con nostalgia, quasi con apatia, spero che nella loro lenta agonia non soffrano tanto. Io ora sto bene, non ho nessun rimpianto.
Gelo che a morsa stringe notti senza ritorno, cuori che più non soffrono, rido per non morire. Brucio sotto la cenere, questi strani pensieri vorrei nascere adesso scordarmi ormai di ieri.
Afferrare e strappare Quel velo Che delimita il sogno Ad esser vero, solo un momento penetrare dove non è consentito dove è libertà pensare che accada davvero.
Ho bisogno di questi momenti, silenzi ho bisogno di riferimenti, ritrovare gocce di ricordi, amori e sentimenti. Silenzi dove pensare, lasciarsi andare liberare l'anima, sognare. Silenzi, che riempiono la vita, che corre e pietà non sente, ed io che chiedo ancora, per fermarmi a guardare, tornare sui miei passi senza più sbagliare. Ormai non c'è più tempo, inesorabilmente accelera la corsa, la mia vita, non l'ho vissuta appieno, dimenticando forse il meglio, un collage che non torna, voglio silenzi... Per poter ricordare.
La testa ed il cuore, non hanno controllo, tu sei unico desiderio, unico sogno, che manca alle mie mani alle mie carezze, alla mia bocca, alla mia vita. Chi seì M'ami quando vuoi, senza promesse, senza certezze, scaldi la mia pelle e poi vai via, lasciando a metà le mie parole, e l'amore, che non finisco mai di dire, di fare ma tu non vuoi sentire, chi sei? Che prometti e non mantieni, ed io quì ad aspettare i tuoi tempi non concessi. Forse avrò modo per dirtelo, ma quando? E gli anni passeranno, aspettandoti.
Quante notti passate ad aspettarmi, ed io incosciente, rientrando a notte fonda, camminavo piano, per non farmi sentire, mentre facevi finta di dormire. Sempre guardavi l'ora, e ti chiedevi quando e lo chiedevi ancora. Mia cara, dolce, semplicemente amore Quanto dovrò rimpiangerti, quando mi mancherai. Da me sarai lontana, ma sempre nel mio cuore, semplicemente amore, mi raggiungerai con lettere e telefonate, ma non avrò carezze, né baci sul mio viso, mia cara dolce, mi mancherà il sorriso che mi svegliava al mattino non dimenticherò mai, il tuo dolce semplicemente amore.
Per orgoglio, allora mi sembrava giusto, ho imboccato una via tutta in piano, senza pensare, la mia era un'altra canzone, un'altra favola, un'altra emozione. Son rimasta frenata, fin dentro al cuore, ancora, dalla troppa fretta. Ora in me c'è un vulcano pronto a scoppiare. Sto pensando... per inerzia sono andata avanti, mi è sembrato normale, ma dentro mi sentivo morire. Non è quello che desideravo, e non potevo ammetterlo, mi sono seduta, ho pensato... mi riprendo la mia vita, questa volta la voglio in salita, o in caduta libera.
L'ammore è nu suonn, ca dopp ca te si svegliato, svanisce, e nun t'arricuord manc comme è stato. Tu vuò fa finta, ca sempe è durato, ma può t'accorgi, ca si sbagliato.
L'amore non è un seme, che al tiepido sole germoglia, e fatto foglia svanisce, in una sola stagione. Non è una farfalla, che nasce in un giorno d'aprile, e a sera va a morire. L'amore, supera tempo e stagioni, supera l'intera vita, le ragioni, le nostre prigioni, e non lo puoi fermare, come fiume deve correre al mare, ricongiungersi con lui, che tanto aspetta e torna e ritorna l'onda in foce, senza fretta, a chiamarlo con una sola voce. Il tempo proverà che questo è vero, è amore e suoneranno dolci melodie, quando verrò da te, non importa dove e quando, ma sarà armonia che dopo sorti avverse, riunirà per la stessa via, le nostre anime perse.