Vorrei davvero essere come tu mi vedevi l'autore di tutte le canzoni che ascoltavi il pittore di quei dipinti che guardavi l'albero dei frutti che coglievi
pensavi che ero il più grande credevi che fossi il più forte ti sentivi al sicuro...
poi all'improvviso hai dovuto perdere l'ingenuità di bambina convivere con la paura e la malattia senza riuscire più a correre disegnare scrivere... ridere
i tuoi occhi splendenti sono diventati tristi mi scrutavi cercando una spiegazione chiedendomi aiuto!
Ma nel mio cappello da mago non ho trovato le risposte con il mio costume da clown non ho scacciato le tue paure ti sei così accorta che, anche per quanto potessi amarti, non ero io che scrivevo e cantavo tutte quelle canzoni.
Ti sono andato a prendere dei fiori dove andavamo sempre insieme al mercato dei colori due mazzi di tulipani gialli e rossi screziati tristemente la gentile ragazza me li ha regalati.
Il sole splende il cuore rimane freddo la vita sorride ma gli incubi tornano più crudeli di prima ridi e i tuoi occhi ti tradiscono velati da una strana malinconia che non si può cancellare perché l'unica cosa che farebbe risplendere di gioia quegli occhi è un'amore profondo chiuso in fondo al proprio cuore.
Dolce senza amaro Triste senza felice Difficile senza facile Paradiso senza inferno Bianco senza nero Passione senza ostilità Bello senza brutto Malinconia senza gioia Silenzio senza rumore Opposto senza simile Amore senza odio Sono tutte cose impossibili Perché tutto ha bisogno Della propria metà Per essere vero.
Il cielo piange, il cuore soffre cala la notte l'alba porterà una vita migliore cancellando un amore proibito impossibile nato da una semplice amicizia da un'innocente bacio tra due sconosciuti.
Mi chiedo se finiriranno prima o poi queste lacrime bruciano, bruciano dentro. Sgorgano dal cuore non dagli occhi, il mio cuore piange... sanguina lacrime di dolore e questa sofferenza sembra non finire mai... il mio cuore sanguina.
Ho vissuto solo per te Ti ho donato tutto l'amore che avevo Ho vissuto per i nostri figli Ho donato loro tutto l'amore che avevo Poi mi hai lasciato... Solo perché non ti avevo mai detto "ti amo".
Se solo ne fossi capace, ruberei un paio di ali per farti volare in alto e volerei insieme a te. Ruberei una stella dal cielo per illuminare le tue notti e un raggio di sole per dar calore alle tue giornate. Correremo insieme su un bel prato e ruberei alla terra un fiore profumato per regalarlo a te. E se tutto questo non bastasse ti porterei al mare e ruberei per te il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli. Ruberei le sette note musicali e anche il pentagramma per dedicarti canzoni e melodie mai ascoltate prima e che ti apparterrebbero per sempre. Ruberei i colori dell'arcobaleno per colorarti con colori nuovi e ti regalerei i miei occhi per farti vedere il mondo come lo vedo io e allora capiresti che sei tutto quello che voglio e che... ti ruberei.
Lontana sei inconsapevole, la tua inventiva mi stupisce, originale in questa indifferenza io non posso far altro che sognarti. Lo faccio ogni notte, mi lascio trasportare da dolci pensieri e viziare da quelli della carne. Ti confesso che un pensiero costante mi assale, porterei indietro ogni secondo pur di riviverti. Ogni notte parto per vasti campi, rimango nascosto nella nebbia, mimetizzato tra gli alti fusti, in sospensione tra sogno e realtà mi isolo e ritorno da te. Sogno di portarti con me, lì in quei campi che non esistono, dove ti affronterei tra l odore della rugiada e la fredda luce della luna. Ti inviterei a combattere le tue paure e a conoscermi in quei teneri sogni, ed è forse solo così che sentiresti l'urlo straziante del mio cuore che ancora ti cerca. In quei campi aleggia una strana aria quasi sensibile al tatto, tu saresti confusa, lontana da tutto, e circondata da quell'aurea misticamente respirerai il mio profumo e ti sazierai. Assisterai alla morte dei tuoi problemi e curiosa ti allontanerai. La luna maternamente ti parlerebbe mostrandoti il suo lato scuro, ti racconterebbe i miei segreti che come un bambino, in tutti queste notti, ho saputo confidarle. Tu, libera dai pensieri stupita da tutto rimarresti lì ad ascoltarla, io complice della scura notte sarei lì ancora nascosto a guardarti e desiderarti. Poi al cenno di un tuo riposo, ti sorprenderei raggiungendoti, abbraciandoti colmerei il mio desiderio di te e tu incredula rimerresti immobile, rapita dall'estasi e dalla mia dolce voglia. Danzeremo uniti in un abbraccio, come due teneri amanti ci sporcheremo di quella misteriosa terra, resi complici dal desiderio. Alla fine esausti riposeremo abbracciati sull'erba, e attenderemo l'alba di un nuovo sogno.
Frani in me come sassi spinti giù dalla burrasca, nevica nel mio essere, ma non con quella felicità che ci si aspetta, sei impervia e violenta come vento al largo. S'infrange su di me il tuo scirocco, caldo e impetuoso mi modella, come dune di sabbia... immagina, tu mobiliti tutti quei minuscoli granelli con la tua caparbietà. Nel deserto tutto è mutevole spinto dalla forza invisibile, quanto vorrei affidargli le mie parole così riuscirei a sussurartele, dolcemente come un soffio, e ti vedrei sporca di quella sabbia, infetta dal mio morbo che per te non trova cura. Invocherei, come antichi sciamani, demoni e entità per riempirti di magia e affascinarti, tormentato dal tuo sapore, i miei sensi vagano senza pace, impregnati del tuo odore. Ho saputo raccogliere la tua essenza e ora la conservo, conservo il tuo odore in ancestrali ampolle, figlie dell'alchimia, pronte a essere usate nella malinconia.