Le forti onde forgiano lievi danze di spuma che blandiscono la natura marina, e a pochi passi ascolto la dolce voce del mare, tra le mani stringo una conchiglia e con la mente viaggio e cammino in questo incantevole paradiso. Solo e triste osservo e cerco il possibile affetto per la mia anima delusa dalla realtà simultanea che urta giorno dopo giorno la mia esistenza. Un respiro di vento vezzeggia il mio viso e fa desistere le lacrime che avvolgono i miei occhi e la speranza che passò di lì afferrai e con esso il mio cuore ricucì dalle profonde ferite... Nell'infinito scruto la vasta distesa di fluente blu che pare trovare tregua al cospetto del tramonto, il mio corpo distante dal giorno giace di freddo e la mia anima più vicina a quella sfumatura tanto lontana trova affetto e si rinfranca... Il mare come un analgesico agisce e come un amico ti accoglie tra le sue braccia pronto per farti risentire il gusto della vita. Gli ultimi riflessi del sole si posano nei miei occhi e un colore d'oro si espande nel mare, nel lieve spegnersi del cielo una lacrima di emozione lascia i miei occhi e si spegne fra quell'immenso litorale velato dalle onde marine...
Il mondo è pieno di magia, di pensieri, e di luoghi stupendi proprio come il mare, esso è un amico, un diario dei segreti, tu unico a cui basti, lui unico che ti scolta...
Paese irreale povero d'ostilità ma ricco di felicità, fa si che l'amore e l'amicizia sia come un infinito e perpetuo desiderio di vita.
Clima caldo e clima freddo, sole e neve, fuoco e acqua van d'accordo come affini...
Triade vette, tutte alte e tutte verdi, ogni sera son nascoste da un immenso e sottile velo, che alle strida del nuovo giorno, fan mutare la campagna...
I mille lumi che avvolgon le botteghe e le vetrine, rallegran i poveri e romiti borghi, che fan mutare il paese come il nido dell'amore...
Le genti del paese treman dinanzi alle slavine e con soavi parole chiedon soccorso al grande maggiore...
Cittadini praghiani mai non mentano dinanzi al signore, esso sarà generoso e dall'alto dei cieli saprà distinguere il bene dal male...
Tutti son contigui e generosi, come il signor hai sui fedeli. Nessuno oserà trattar male alcuna creatura vivente e non vivente di questo esteso, infinito e raro mondo, immerso nella grazia divina...
La taverna sarà, la dimora dei fannulloni. La chiesa sarà, la dimora dei grandi signori. L'ospedale invece sarà, una dimora piena d'infelicità, dove la speranza e la brama sono le ultime a morire...
Alla fine il paese se ne andrà ma alla fine tornerà, con novità belle o brutte ma alla fine riverrà, tra la neve e la nebbia scomparirà ma con l'amore e l'amicizia Santa Praga rimarrà....
L'uomo cade in basso e privo di fune non riesce a risalire dal baratro, non perché la corda non ci sia, ma perché dalla troppa ignoranza non riesce per sua sfortuna a farne buon uso... La vita sarà pure un sogno, ma per sognare sofferenza e distruzione preferisco fare incubi la notte.
Per anni ho sognato, sperato, cercato e alla fine trovato tre splendide creature, che hanno reso la mia vita come un libro di fiabe, che continuo a leggere giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, e senza fine non mi stanco mai di chiuderlo.
Il mio angelo, la mia sirena e la mia stella popolano la mia celeste sfera, che nel mondo in cui vivo riflettono la realtà di un sogno infinito e sereno.
Il mio libro fantastico è divenuto per me l'epico poema che tanto ha reso magica la mia vita, e come l'Orlando furioso che vinse mille battaglie, io vinsi la più importante, quella di non aver mai più avuto paura di rimanere solo.
Come preziosi diamanti ripongo il vostro valore nel mio cuore, come uno scrigno conservo il vostro ricordo nella mia mente, come leggiadre melodie risuonano nell'anima, i vostri sguardi come specchi riflettono la speranza di una vita.
Angelo mio, creatura di pace e salvezza, le tue gesta di affetto danno vigore al mio cuore e i tuoi lisci e soffici capelli come preziosi guanciali di seta mi danno la facoltà di riposare e cullare i miei più intimi sogni.
Sirena mia, creatura di perenne fortuna e destino, ogni giorno il tuo profondo sguardo riflette l'infinito mare che come una grande lacrima posata sulla terra mi regala immense emozioni, e il tuo fulgido sorriso come raggi del sole filtrano e illuminano anche i più profondi fondali marini.
Stella mia, guida della mia vita, come una bussola mostri il mio cammino e fai in modo che la mia barca in mare aperto raggiunga il suo porto. Sono però anche sicuro che la mia vita senza di te continuerà, ma sarà come conseguire un vita senza scopo.
La vita è fatta di certezze, le mie uniche sono: un angelo, una sirena e una stella; finché siete delle creature non smettete mai di volare, perché voi ne siete capaci ed io con voi!
Sublime creatura tra cielo e terra quasi diafana e lieve compare e scompare per poi riapparire hai nostri occhi tra quella limpida e immensa distesa celeste per portar del bene in questo imperfetto mondo.
Candida creatura dagli occhi celesti e dai capelli d'oro incanti e proteggi noi malefici uomini dai troppi vizi che nel piccolo mondo ci concediamo.
Creatura irraggiungibile, tu che rifletti colore e splendore, il tuo profondo sguardo cattura l'attenzione e rende gentili, anche un malvagio demone si presta ai tuoi piedi e ti chiede perdono dal basso fondo.
Il tuo alone illumina il nostro cammino e ci conduce alla perenne beatitudine, le tue gesta riempiono il nostro cuore di solo amore.
Le donne sono angeli, e per questo noi uomini prestiamo loro immensa devozione perciò che di importante svolgono nella nostra esistenza.
Nella sua lieve eleganza, un airone valica le infinite acque di questo mondo; fiumi, laghi, mari e come creatura celeste impartisce la propria supremazia, come un Dio nella propria sfera celeste.
Una nivea e grigiastra creatura aleggia con le sue robuste ali, allegra e serena nell'aeree e una leggiadra brezza accarezza il suo manto, il suo capo ed il suo acuto becco dorato, che come un dardo scagliato dalla sua corda, penetra e scalfisce la gracile atmosfera...
Come una piuma lievemente si posa, e nella sottostante superficie d'acqua il suo batter d'ali trasforma il magico lago in una perenne distesa di ghiaccio, e come un valzer continuo danza e oscilla come una valente pattinatrice sul ghiaccio.
Mentre il sole si eclissa in questo attimo vuoto socchiudo lentamente gli occhi e ascolto in silenzio il tonfo sordo del mio cuore. È rumore di nulla, rumore di assenza, un battito lento che accompagna i miei giorni, un suono metallico che stride sull'anima come unghie graffianti laccate di rosso. Ho creduto di averti, mi sono illusa di amarti, per lunghi giorni ho stretto la tua mano, credendo ci fossi anche tu ma ero sola in un deserto metropolitano, abbandonata nella folla infinita composta da noi due e dai nostri fantasmi. Ho dovuto gridare per sentire la mia voce nel frastuono dei miei pensieri non capivo più nulla, ti vedevo lontano, flebile e curvo i tuoi occhi distanti mi vedevano senza guardarmi Ti ho lasciato una sera mentre gli occhi si chiudevano per la troppa stanchezza ho voltato l'angolo in cerca della solitudine a cui mi avevi abituata, ed ho trovato me stessa, stanca e affannata ma ancora capace di scegliere. Il tempo è passato lento giri infiniti di lancette a scandire il ricordo del nostro amore inventato per trovare la pace e la quiete e tornare ad ascoltare il battito di un cuore spezzato. Apro piano i miei occhi, dopo tanto buio questa luce mi abbaglia mi impongo di farlo, io voglio vedere questo oggi appena nato e un nuovo domani dove saprò ricordarti.
Non capisco non capisco più niente non capisco come funziona questo mondo non capisco le persone di questo mondo non capisco te... era tutto così perfetto, ma poi... tutto è cambiato tu sei cambiato... così... senza una spiegazione no... non capisco. Non posso... non posso sopportare tutto questo io ti ho dato tutta me stessa ma... forse questo non lo hai capito o forse sì... forse è come dicono gli altri forse vuoi qualcosa di diverso forse... non lo so... Non capisco...
È un clown, dal viso coperto di cerone bianco, una bocca vermiglia in un sorriso aperto e franco, un naso grande, grosso, rosso ciliegia, un informe vestito variopinto di cui si fregia. Questo il suo aspetto, ma quel ch'è strano nessuno s'accorge del suo cuore umano. Scherzi, frizzi, capitomboli e lazzi per far ridere tutti... nonni e ragazzi: ma il suo cuore è triste... lui dona amore ma nessuno lo vuole ricambiare. "Son qui" par che dica "questo è il cuor mio... ma ho bisogno di amore anch'io" nessun l'ascolta... il clown di lacrime ha coperto il viso nascoste dalla maschera e da quel sorriso... a lui son richieste sol capriole, ilarità, sberleffi sotto il riflettore... questo è il clown, e questo il suo cuore, spera sempre che ad ogni spettacolo fiorisca l'amore... La musica sale... la rappresentazione deve iniziare... va vecchio romantico clown e continua a sognare.
Phebi claro nondum orto iubare Fert aurora lumen terris tenue: Spigulator pigris clamat: «Surgite!» L'alb'apar, (t)umet mar at ra'sol; po y pas, a! bigil, mira clar tenebras! En encautos ostium insidie Torpentesque gliscunt intercipere, Qus suadet preco clamat surgere. L’alb'apar, (t)umet mar at ra'sol; po y pas, a! bigil, mira clar tenebras! Ab Arcturo disgregatur Aquilo, Poli suos condunt astra radios, Orienti tendit Septentrio. L'alb'apar, tumet mar at ra’sol; Po y pas, a! bigil.