Opsai Ý ociu 'l portier salto de cià scàrtelu pàsso 'l balon càmbio su li fassis cor pùntelu tiro da fou tirete sù lasso stâ l'arbitro no stà fermâte férmete torno 'ndavou e pì 'n nà te sos zà in opsai.
II tempo si è fermato... ii mio cuore non ha pace. Nel silenzio tutto tace. Non sento più la tua voce né il tuo respiro... Non devo più aspettare... Il tempo si è fermato! Sono sola con la tristezza nel mio cuore, con il rimpianto di un amore... Sola con le mie lacrime... Ti penso e piango per la grande solitudine e per il vuoto che mi hai lasciato dentro. Per quello che non non mi hai mai dato. E con il tempo che si è fermato!
Ti voglio bene, sale nelle vene e divampa in ogni parte del corpo, quasi a togliere il respiro e nel petto pulsa senza sosta dando colpi tenui, caldi e pieni d'amore e la pelle colta da brividi emane un colorito magico ed unico a questo sentimento.
Ti voglio bene dare solo la vita per te sarebbe troppo poco, mio caro, sei un bene dell'animo che non andrà più via
Ti voglio bene, fantasia dei miei occhi, non sai quanto, credimi, chiedilo a Dio, solo lui conosce la verità.
Amico cofidente, vai per la tua strada e vivi la tua vita, non pensare che sono triste.
Perché io sono la prima e l'ultima io sono la venerata e la disprezzata, io sono la prostituta e la santa, io sono la sposa e la vergine, io sono la mamma e la figlia, io sono le braccia di mia madre, io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli. Io sono la donna sposata e la nubile, io sono colei che da la luce a colei che non ha mai procreato, io sono la consolazione dei dolori del parto io sono la sposa e lo sposo, e fu il mio uomo che mi creò. Io sono la madre di mio padre, io sono la sorella di mio marito, ed egli è il mio figlio respinto. Rispettami sempre, perché io sono la scandalosa e la magnifica.
Abbiamo valicato l'Assoluto, i tamburi scarlatti rimbombano assordanti, il rinvio diventa presente, l'attacco suicida richiama le sinapsi.
Ode al bene supremo, i canyon squarciano la solitudine l'attrazione dei poli forma immensi generatori d'amore.
Ode al Fuoco Supremo, terminali spenti irradiano la tua anima.
Il bene supremo, impone una lontananza, il distacco totale è l'unica garanzia.
Camminare sulle onde in luoghi asciutti, il richiamo dei non udenti, l'anima si riavvicina al nulla, tutto integra la trasfigurazione; presente e passato si scambiano i copioni, nel non temporale ha inizio la tua essenza, animali primordiali ora, da Te, resi mistici fluttuano in ere senza tempo benedicendo i tuoi contorni.
Tutto ti esige, appartenerti è l'unica imposizione, l'oceano del tuo volto si confonde col mio nome, nella trascendenza scopro che esiste il bene supremo.
Siamo sensibili, il vetriolo del mondo attuale non deturperà la nostra fantasia.
Siamo sensibili, orologi rallentati sfiorano i nostri animi giocondi, acquistiamo minuti indispensabili con la moneta dell'irrazionalità.
Siamo sensibili, non indosseremo mai abiti d'apparenza, scoperchieremo tombe mnemoniche inesplorate.
Siamo insensibili, al disprezzo dei non volanti, alla tortura della nostra ineguaglianza, al possesso smisurato di alambicchi posticci.
Siamo inutili, le vostre necessità svaniscono nell'eterno.
Anche se calpestate il nostro cipiglio brumoso, e calpestate ogni giorno la nostra incoerente duttilità; Noi, con l'orgoglio di saper piangere e l'angoscia di guadare luoghi irraggiungibili vi rammenteremo che... ... siamo sensibili.
Non importa se hanno deciso di non farti volare verso la gloria prossima orientale. Il tuo nome è scritto a caratteri indelebili nella storia e in noi tutti amanti del bello, che sogniamo urlando rabbia perché non si è avverata l'unica realtà capace di farci sognare.