Mi sono perso nell'oscurità seguendo un angelo il quale mi ha cambiato senza nessuna domanda senza nessuna risposta ma la questione è un altra. Io posso solo vederlo e baciarlo senza parlare mi sforzo a capire con il mio cuore illuminato d'amore e bruciato dal passaggio del tempo. Voglio essere solo amato e non scordato come ogni cosa compiuta senza importanza. Forse quest'angelo non lo rivedro più il tempo e l'oscurita sta dominando su di noi senza speranza...
L'immensità stanotte è passata di qua, e mi ha sfiorato. Mi ha sussurrato qualcosa e io non l'ho capita... ma sono sicuro che era qualcosa di prezioso. Le stelle luccicano ed io mi rassereno. La notte mi parla, mi invita ad essere leggero, a volare in altre notti più gioiose e miti dove l'immensità è più sconfinata e nitida e le parole sussurrate saranno chiare... ed io le capirò.
Sono un soldato e mi vergogno di me stesso, scruto l'orizzonte e noto che l'oceano non è altro che una distesa di fuoco ed il cielo che mi sovrasta è ancora una volta celato nel buio.
Mi guardo attorno e nella spiaggia sul quale sono, altro non vedo che barche, che giungendo sul litorale con i loro soldati reggono tra le braccia, come se fossero bambini, le loro armi; che solo vederle annientano l'esistenza di chiunque provi alterigia.
Nascosto non oso impugnare nessun arma, ma la patria mi impone di agire e portare la pace; pace che non credo possa esserci ne prima e ne dopo; ormai qui sul fronte la mia salvezza e quella di tanta altra gente la vedo lontana è pressoché improbabile, come la luna fra la terra o un oasi nel bel mezzo di un deserto.
Verso lacrime per ciò di cattivo e crudele sta accadendo su questo mondo, scruto ancora il cielo, invano cerco un fascio di luce, ma perfino il sole prova vergogna nel notare tutta quella sofferenza, a tal punto che anche il suo sorriso abbiamo cancellato.
Ciò che mi rimane è continuare a piangere, e sperare che almeno un angelo scenda dal cielo e possa non compiere un miracolo ma almeno esaudire un mio piccolo desiderio. Da padre di famiglia non desidero nient'altro che: poter dare un bacio alla donna che tanto amo e regalare una carezza ai miei figli, ancora una volta per l'ultima volta...
Oh! Venere, candida e diletta essenza di me, i tuoi lisci capelli come tulle di seta mostrano la natura nella sua più intima esistenza che il solo sguardo mi fa sembrare del tutto insolito e afasico, a tal punto che solo i miei occhi esprimono con la sola lingua silente del pensiero quella bellezza, tanto quanto resa grazia dal suo unico nome che fa eco alla sola voce, amore.
I tuoi occhi come specchi d'acqua riflettono i miei desideri che come stelle nel cielo incantano chiunque li osservi, ed io da semplice viandante scruto e ammiro tale bellezza che tramuta il mio corpo in pietra, e solo il tuo diletto bacio potrà spezzare codesto incantesimo che tanto mi impedisce di agire, e tanto meno di echeggiare nelle tue orecchie, la sola parola: amore.
Il tuo dolce sorriso è per me la mia speranza, la sola ed unica forza di ogni giorno, quella mezza luna mi riempie di gioia anche nei momenti più tristi; mi basta scorgere la tua felicità per far si, che anche una parte di me possa essere radiosa e faccia nascere nel mio cuore una luna tanto piena e ricca d'amore.
Sono venuto al mondo e mi sono guardato intorno, l'amore e l'amicizia sono come l'oro, tanto raro ma molto prezioso, tanto che in giro se ne trova molto poco.
Guerra e distruzione sono pane quotidiano di questo mondo, bambini innocenti per avidità dell'uomo perdono il loro dono, la vita si infrange e l'esistenza di una specie svanisce.
Il male è l'imperfezione di noi stessi che tanto ci degrada nell'essere persone che dispongono di un cuore.
L'odio cresce e la pace fugge; la cupidigia ci rende ignari e il potere ci rende folli.
Questa non è fandonia, ma bensì il resoconto di un mondo ove l'ignoranza è forza e il prestigio la gloria di chi crede che la vita sia tutto un comandare.
Amarti come forse non ho mai saputo fare, di un amore grande e infinito come il mare. Amarti senza fine, in ogni attimo della mia vita... con tutto il cuore, con tutta l'anima che di te si è ormai invaghita. Amarti senza più liti, senza silenzi, senza più orgoglio, perché tu, mio solo amore sei tutto ciò che voglio. Amarti senza limiti, senza problemi, senza peccato, di un amore semplice, puro e sconfinato. Amarti oltre vita, perché senza te... la mia stessa, sarebbe finita!
Da domani sarò triste, da domani. Ma oggi sarò contenta: a che serve essere tristi, a che serve? Perché soffia un vento cattivo? Perché dovrei dolermi oggi, del domani? Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro, forse domani splenderà ancora il sole. E non vi sarà ragione di tristezza. Da domani sarò triste, da domani. Ma oggi, oggi sarò contenta; e ad ogni amaro giorno dirò: da domani sarò triste. Oggi no!
Cara terra mia, sono dovuta allontanarmi dalle tue braccia, dal tuo calore, e sai perché? Perché purtroppo non hai avuto i mezzi, per mantenermi, ma io sono forte sai? Sono tua figlia e come tale sono "capa tosta" non mi lascio abbattere, mi sono rimboccata le maniche a 16 anni, Noi, figli d'emigrati, partiamo da quella loro amata terra d'origine! Prendiamo il treno e via di nuovo, alla vita di tutti i giorni... Pensiamo ai belli ed ai brutti momenti trascorsi scende qualche lacrima ma d'altronde è normale Piangere ci aiuta a sfogarci, ma in realtà non serve perché soltanto il treno ci riporterà in quella nostra amata terra! Guardare le foto stringe il cuore dal dolore, vorremmo qualcosa d'impossibile, ma, prima o poi tutto, ritornerà al suo posto e, prima o poi, anche noi torneremo nella nostra terra.
Ricordo quel giorno in cui sono partito, solo adesso ho capito che là ti ho perduto. Conto i giorni che ho passato senza di te in questo paese che adesso vedo triste come me, ti ho lasciato piangendo seduta in una sedia senza pensare che stavo andando in una gabbia, il tempo è passato senza pensare che mi sarebbe piaciuto vederti invecchiare. In questo passato avrei voluto starti più vicino per farmi abbracciare, baciare, e tenerti la mano, le stesse mani che quando ero bambino dal freddo mi coprivano, e dalle malattie mi curavano. Non esistono parole per raccontare la lontananza di una mamma che vive con la stessa speranza.
Gelida aria immobile luna piena stagliata nel mezzo di un cielo sereno Non una nuvola né un alito di vento. Gelida aria di un pomeriggio d'autunno. Ascolto il silenzio del mondo dalla mia finestra. Questo, come gli altri, un futuro ricordo lontano ma ancora chiaro limpido e netto. Vivere di ricordi nel disperato tentativo di passate certezze.