Sull'oscuro sentiero dell'età avanzata con il cuore trafitto da assurdi conflitti e la mente afflitta da amori perduti, laggiù intravedo uno spiraglio di luce e finalmente si accende la candelina augurale su un mondo migliore illuminato dal bene ed allietato dai sogni.
Da sempre ci si lamenta per quotidiani dolori, ed invochiamo il Signore, quando c'è gente che, per sopravvivere, muore per mare e chi, invece, per vivere si sacrifica in guerra. La mascherina intanto ci toglie pure il sorriso se un fatiscente velo condanna le donne. La natura infin si ribella all'asfissia ambientale con catastrofi naturali e, divelti gli argini morali, davvero si rischia di esser spazzati via.
Nonostante la minaccia della catastrofe ambientale e dell'invasione virale con il rischio della terra in uno scenario spettrale, siam tornati alle guerre ed ai confini territoriali, quando la "novella Nato" dovrebbe assurgere ad un'alleanza culturale, altro che politico-militare, per promuovere valori etici e non scontri bellici. Solo così si consolida la fratellanza tra i popoli in virtù della luce dell'anima, comune denominatore spirituale, che si avvale non di variabili ma di inossidabili componenti: pensiero, amore e coscienza, lo stampo del marchio divino dal soffio vitale di figli di Dio.
Siamo in sostanza materiale in polvere su cui è trascritta la nostra scadenza, che puoi scongiurare se ti farai prendere dalla tua vera essenza, quell'alito vitale di anima vivente da cui sgorga l'amore, pura carica spirituale che ti fa tanto gioire ma ancor più penare.
Con il viso in maschera langue la poesia senza l'aura di un sorriso ad ispirarti il canto di una dolce melodia. Per troppa avvenenza priva di veste morale subiamo adesso una carica virale e senza più carezze e con virtuali abbracci perfino l'amor ci si rivolta contro. Ma io da tempo vivo in quarantena per scrivere di morale e almeno tu, dolce musa, senza l'assillo del contagio concedimi finalmente un ballo con la maschera del tuo seducente sorriso per continuare a sognare e veramente amare.
Viviamo gli spiccioli di una vita immortale con il compleanno a scandire il nostro tempo reale alla mercé di un corpo sgualcito dagli anni nella sua veste mortale. Per la sua ascesa spaziale solo il digiuno e l'astinenza, perdendo peso agli sgoccioli dell'esistenza, lo faran trasvolare lassù sulle ali della metempsicosi, al di là dell'universo oltre il buco nero. Io ci son passato, ma mi ritrovo prigioniero di uno spirito esagitato che sa scrivere di filosofia e mi fa pure declamare queste mie insulse poesie.
In piena calura ci vorrebbe un rinfresco davvero speciale e dinanzi mi appari Sirena del mare sulle cui dolci onde è bello veleggiare al suono di quel canto che t'invita a sognare e all'istante la mente comincia a vaneggiare. Dall'azzurro cristallino delle profondità marine sotto un sole sfavillante sali pure sulla barca ma appena ti tocco è tempesta marina. Alla mercè dei flutti per la furia dei venti mi rimetto a distanza e ritorna la calma... conviene verseggiare!
Dal mondo delle idee alla luce degli ideali nuovamente a terra mi ritrovo mortale e dopo tante poesie è bonaccia mentale. Neanche il sogno d'amor mi ravviva più la testa con l'inesorabile tempo che, ahimè, mi rattrista. Musa mia fatale, pur per te gli anni passano ma col tuo residuo alito rimuovi la mia biga, ammainata e non più alata, che si è impantanata nel silenzio della solitudine, proprio nel bel mezzo di questa distesa marina.
Mi è bastato vederti per partir con la testa ma poi su una porta non vista ci sbatto contro la zucca. Un dolore mi assale e vedo le stelle, mi si è appannata la vista appena ti ho vista con in panne la testa ed or altro non mi resta, a parte la zuccata, che questo sterile testo.