Le migliori poesie di Gianluca Cristadoro

Ingegnere, nato giovedì 15 agosto 1968 a Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Gianluca Cristadoro

Natale

Attendere ti fai come una sposa,
sapendolo il mio cuor sereno aspetta
prezioso come petali di rosa
soave come i fiocchi della vetta.

Pian piano ti avvicini silenzioso
Il tempo di lasciar per dote amore
a terre e genti un tepido candore
magia donando all'animo dubbioso.

Natale, ti ricordo quelle notti
ingenue le mie veglie di fanciullo
che nella fantasia i ricordi cullo
né il tempo né l'età ha ancor corrotti.

L'immagine del Babbo col pastrano
che rosso come il fuoco tutto infiamma
sentire mi faceva inquieto e strano
cercando poi conforto dalla mamma.

Ma la mattina dopo era una festa,
il cuore palpitante e incuriosito,
pensieri che frullavan per la testa
e lo scartar dei doni atteso rito.

Da allora di natali ho visto andare
ma poi immancabilmente ritornare
a rinnovare gioie e fratellanza
e al mondo intero dare la speranza.
Gianluca Cristadoro
Composta mercoledì 23 ottobre 2013
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    Scritta da: Gianluca Cristadoro

    Il mondo dei bambini

    Bello è il mondo dei bambini
    che sian tristi o sian felici
    che sian soli o con gli amici.

    Bello è il cuore dei bambini
    che sian stanchi o sempre in piedi
    tu li guardi e poi ti chiedi
    se sian angeli o creature,
    satanelli o anime pure.

    Bello è il mondo dei bambini
    che abbian voglia di studiare
    o con gli occhi lì a sognare.

    Bello è il volto del bambino
    quando impara a far di conto
    o ti implora a notte tarda
    di rileggere un racconto.

    Belli gli occhi del bambino
    tu lo guardi e poi ti siedi
    niente affanni, né rimedi
    potrai mai trovare ai dubbi
    sia di oggi che di ieri.

    Poi la testa china levi
    e lo sguardo volgi avanti
    coi ricordi un po' all'indietro
    gli sorridi e con lui canti.
    Gianluca Cristadoro
    Composta venerdì 10 ottobre 2014
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      Scritta da: Gianluca Cristadoro

      Io e il nulla

      Talora il nulla mi pervade, riempiendo di leggerezza le mie intenzioni.
      Ne assaporo l'inebriante densità, il vacuo respiro di vita, la forza ispiratrice che sola corrobora la volontà e spinge all'azione.
      Io e il nulla ci capiamo al volo, come due vecchi amici che si confidano segreti inauditi.
      Il nulla mi attraversa senza far rumore, si sofferma, soltanto, per elargire un sorriso che regala speranza e che sa di eternità.
      Gianluca Cristadoro
      Composta mercoledì 22 ottobre 2014
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        Scritta da: Gianluca Cristadoro

        Vivrò, forse

        Vivo di fiammate e apatia,
        esaltazione e sconforto,
        di pane e illusioni,
        d'amore e distacco.

        Vivo di accenti e atonie,
        d'impulsi e di noia,
        di quella sete di tutto,
        di quella voglia di niente.

        Vivo di vuoti e vivo di slanci,
        della clausura, in mezzo alla gente.

        Vivo di sorrisi e parole al vento,
        di angosce e utopie,
        di terra e sospiri,
        di numeri e grida.

        Muoio e rinasco.
        Piango e risorgo.
        Gianluca Cristadoro
        Composta giovedì 13 dicembre 2018
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          Scritta da: Gianluca Cristadoro

          Fila-Strocca

          Filastrocca che non dice niente
          pensata apposta per tutta la gente
          che grida e che sbuffa
          ch'azzanna e s'azzuffa.

          Filastrocca che niente sa dire
          a tutta la gente che vuole partire
          che piange e che finge
          che falsi sorrisi sul volto dipinge

          Filastrocca di senso priva
          che già se ne va non appen'arriva.
          Gianluca Cristadoro
          Composta venerdì 4 gennaio 2019
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            Scritta da: Gianluca Cristadoro

            La befana nella botte

            La befana vien di notte
            senza scopa, in una botte
            per non farsi più vedere
            mentre beve un buon bicchiere
            ed i bimbi dormon quieti
            a Milano, Foggia e Chieti.

            Ma nel rotolarsi allegra
            nella botte d'uva negra
            una calza le s'impiglia
            ed un filo s'attorciglia.

            A rimedio del disastro
            senza vasi d'alabastro
            per riporre i dolci doni,
            solo per bambini buoni,
            Il cappello sgangherato,
            come sempre malandato,
            poggia presso al caminetto.

            Sembra un piano assai perfetto.

            Ma allorquando lo riempie
            stan per torcersi le tempie
            che i dolcetti giù pè i buchi
            scivolando come bruchi
            a finire dentro al fuoco
            vanno dritti a poco a poco.

            Una fiamma dolce s'alza,
            un profumo senza calza...
            Né dolcetti e né carbone
            per cattivi o bimbe buone.

            La befana va di notte
            senza calza e senza botte
            né cappello alla romana.
            Che disastrò sta befana!
            Gianluca Cristadoro
            Composta venerdì 4 gennaio 2019
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