Le migliori poesie di Michele Gentile

Poeta, nato martedì 4 gennaio 1972 a Ostia - Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Michele Gentile

Un Giorno

Accoglierai, un giorno
la saggezza delle Vette,
capirai i quesiti degli Oceani
la dolcezza delle Tempeste.
Rispetterai il Vento
e ogni sudicio fiore,
manterrai i segreti
di ogni Fiume.
Non sarai più in grado
di sfamare la Rabbia
dissetare Vendetta,
aiuterai il Cielo a navigare
gli errori a naufragare...
lo vorrai un giorno e
quel giorno
ti chiamerò Uomo!
Michele Gentile
Composta mercoledì 24 ottobre 2012
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    Scritta da: Alessandro Mancini

    Mi manchi

    Ora che sei lontano
    che non trovo più lo sguardo tuo
    nel freddo che hai lasciato dentro me
    cerco tepore nell'abbraccio di un ricordo.
    Lascio correre le ore,
    pesanti come pietre
    taglienti come lame
    mi guardo allo specchio
    e accarezzo il tatuaggio del tuo nome.
    Bacio la tua foto
    e mi allontano,
    l'urlo del nulla nel cuore.
    Conto questi miei passi stanchi...
    mi manchi.
    Michele Gentile
    Composta venerdì 30 novembre 2012
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      Scritta da: Alessandro Mancini

      Inizio

      Sorgo,
      nuovamente.
      Senza dei e senza rimpianto,
      culto a me solo noto.
      Da levantine vette m'alzo, su scheletri di torrenti
      e creste di acque inquiete balzo,
      matido erpice usurato, a smuovere zolle di speranza.
      Prendo quota goffamente, nell'eco di stelle fuggite via
      non mi do pace.
      Erro per i tratturi del giorno, mi soffoca questo sudicio giogo,
      affresco di colori e dolori
      seminati con cura per far fiorire cipressi.
      Che senso ha tutto questo splendere?
      Quando la notte è già in agguato,
      a cosa serve inseguire l'orizzonte?
      Rifletto,
      non solo la luce.
      Scaglio dardi sottratti alla faretra di Dio e
      scaldo talami di fortuna ancora lerci di piacere.
      Sorgo
      Nuovamente...
      e mi maledico.
      Michele Gentile
      Composta venerdì 28 dicembre 2012
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        Scritta da: Michele Gentile

        Fragile

        Non ti accorgi, non sai
        quanta poesia indossano i tuoi sguardi.
        Quando corteggi i vasti orizzonti
        che s'inchinano al tempo,
        lembi d'azzurro derisi dal vespro
        null'altro che misera grandezza.
        Non vedi, non puoi
        comprendere quanti giorni
        doni al mio passato
        quando plani sul cristallo della sera
        e dipingi la perfetta traiettoria
        in direzione dei miei abissi.
        Tu,
        maestosa vela
        spiegata verso il rimpianto,
        non sai, non ti accorgi
        di come io sia,
        senza il tuo amore,
        la più fragile delle notti.
        Michele Gentile
        Composta martedì 14 maggio 2013
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          Scritta da: Michele Gentile

          Nel vento

          E giungesti a me
          come di brezze un capriccio,
          arrendevole sorriso
          quando ti donai una rosa.
          Rossa
          come i vespri
          come sangue...
          il cuore mio.
          Accettasti le mie promesse
          fremente di vita,
          all'ombra di un abbraccio
          le tue labbra si schiusero.
          Nel vento, ora
          come petali
          le tue carezze volan via
          e quella rosa
          rossa
          come i vespri
          come sangue
          a nessuna mai
          più donerò.
          Michele Gentile
          Composta giovedì 18 luglio 2013
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            Scritta da: Michele Gentile

            Via capo soprano

            Non si cresce senza lacrime
            non si sceglie il cielo
            sotto cui sbagliare.
            Sopravvissuti
            al giorno
            qui
            cavando gli occhi al cuore
            quando la promessa delle onde
            si vendeva al peggiore offerente.
            C'era poco da fare,
            molto da sapere
            memorie di un passato,
            dolore presente.
            Forse l'abisso
            a riempire il vuoto
            di un fiore
            partito per l'inverno
            senza fiatare.
            Eravamo noi, vite improvvisate,
            ricchezza depredata
            ai confini della sera,
            accampata alla bene e meglio
            sul ciglio della strada,
            impossibili,
            difettosi,
            noi
            scortati da un sole amaro
            già andati chissà dove
            gli ultimi,
            le ombre
            di via capo soprano.
            Michele Gentile
            Composta lunedì 25 novembre 2013
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              Scritta da: Michele Gentile

              Pensiero

              Qui ricordo te
              fra le cose più semplici.
              Nelle carezze che la sera
              dedica alla fatica,
              nelle parole che il vento
              insegna al mare.
              Qui mi vieni in mente
              distante da gioie indiscrete,
              riflesso d'ombre
              che spaventa il mattino,
              ferita inferta
              per lacrimare in eterno.
              Qui torni a trovarmi
              tra le cose più belle
              quei giorni
              dove non sono più.
              Michele Gentile
              Composta domenica 1 dicembre 2013
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                Scritta da: Michele Gentile

                Eclissi

                Così vicini.
                Più volte udiamo
                il richiamo degli abissi.
                Eppure
                su acque infestate
                da sguardi corsari
                la parola dovuta
                non naufraga nella malinconia.
                E'tempo di eclissi
                questa notte.
                Ma se la luna
                volesse ascoltarmi
                fin dentro al cuore,
                fin dentro al cuore arrivarmi
                persino a lei rinuncerei
                per una sola tua promessa.
                Michele Gentile
                Composta lunedì 24 marzo 2014
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                  Scritta da: Michele Gentile

                  Lupo

                  Governa l'inverno.
                  Mesta è la sorte
                  del viandante
                  per cieli d'ambra.
                  Orme di ombra
                  nel bosco
                  pallidi sogni ove
                  riposano uomini
                  senza memoria.
                  Canta la notte
                  nel vento, una luna
                  spettro d'amore
                  sincero richiamo
                  alle porte del mare.
                  Libera echeggia
                  la selvaggia voce
                  promessa sposa
                  al silenzio
                  frastuono di pace
                  sulla pelle dei giusti
                  sussurra impavida al cuore...
                  "il lupo non muore".
                  Michele Gentile
                  Composta sabato 14 marzo 2015
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