Le migliori poesie di Silvio Squillante

Studente universitario, nato venerdì 8 giugno 1990 a Nocera Inferiore (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Silvio Squillante

Pioggia fredda d'estate...

Pioggia fredda d'estate,
lento gocciolare
di uno splendido dolore passato...
c'è una giovinetta nel suo letto,
bagnata dalla noia dell'inverno
si richiude in se stessa.
Ricorda bene l'isegnamento materno
datole in primavera, a cui pensava di credere,
ma che la prima mareggiata di passione
portò via in un effimero amore
fatto di spuma e di bugie.
Silvio Squillante
Composta giovedì 30 settembre 2010
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    Scritta da: Silvio Squillante

    Tendo le mie speranzose mani...

    Tendo le mie speranzose mani
    nel fiume del vivere;
    agito, scuoto, smuovo con fare convulso
    il setaccio della mia realtà.
    Fa capolino un immenso buco nero,
    abitante delle viscere
    della mia carne e della mia esistenza.
    Piegato e bagnato,
    sudo ed impreco
    sapendo soltanto cosa non sto cercando.
    Sperando in miglior sorte
    ammiro un vecchio neofito della vita
    che poggiato al bastone dei suoi occhi
    scruta con aria sommessa il buio.
    Silvio Squillante
    Composta giovedì 30 settembre 2010
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      Scritta da: Silvio Squillante

      Srotolo i miei giorni...

      Srotolo i miei giorni,
      risistemando in lacrime
      gli istanti ingenui
      della mia gioventù.
      Il mattino della vita
      è come la prima mano di colore
      che cola per inesperienza.
      Le dita sfiorano le macchie opache.
      I nugoli di errori
      sono maestri di vita
      severi ed inflessibili.
      Leggero nel vivere,
      nascondevo i miei desideri
      dentro ad una scatola.
      Consapevole della transitorietà
      di questa odierna gioia,
      sbircio con aria incuriosita
      l'unico sogno che rispecchia
      ancora la luce del sole.
      Silvio Squillante
      Composta venerdì 8 ottobre 2010
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        Scritta da: Silvio Squillante

        Il bagliore di una candela...

        Il bagliore di una candela
        disegna i lineamenti fini di un'anima,
        nuda davanti al fuoco
        è incuriosita ed attratta
        dal suo splendere nel buio,
        tende i palmi e il cuore
        al gentile ed ardente calore.
        Urla, lacrime, dita nere di fumo
        sono i polverosi souvenir
        di un viaggio tra due anime mute.
        Con in vena ancora il dolore
        si avvicina sempre meno fiduciosa
        ad un'altra candela
        vestendosi di bugie e d'età.
        Silvio Squillante
        Composta venerdì 8 ottobre 2010
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          Scritta da: Silvio Squillante

          Scriverò un giorno di questa mia irrequieta nostalgia

          Il bambino sorride
          a quel caldo sussurro,
          stringe tra le dita il pollice
          di sua madre, iniziando a riempirsi il cuore.
          Il giovinetto alza il capo
          sotto le immense lacrime,
          scuote il suo spirito dionistico
          in un'elettrica danza.
          L'uomo si fa attento al profumo
          che trasale dalla legna arsa,
          stanco si avvicina, sicuramente
          ammucchierà in un cantuccio quella cenere.
          Scriverò un giorno
          di questa mia irrequieta nostalgia,
          magari lo farò parlando
          al presente dei mie anni migliori.
          Silvio Squillante
          Composta mercoledì 16 marzo 2011
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            Scritta da: Silvio Squillante

            Il possente lamento della pittura...

            Il possente lamento della pittura
            traspare dal disordine con cui son disposti
            quei riflessi d'anima,
            in una nuvola di irresponsabilità
            il pittore butta giù il suo dolore...
            non è olio su tela
            ma sangue,
            il giallo è un emorragia cicatrizzata
            che si porta con se garza e punti,
            il viola è sangue morto
            figlio di botte al cuore
            forti e rilvelatrici come le sbronze
            di Kerouac e Bukowski.
            Ladri d'anima e colature non volute
            sono i cavalieri
            che difendono questa nuda confessione.
            Silvio Squillante
            Composta mercoledì 16 marzo 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante

              Love instinct

              Ho passato troppo tempo a misurare le parole,
              nascondendo i miei pensieri,
              troppe volte con il respiro ho appannato il vetro
              di auto e treni
              provando a disegnare il tuo volto
              o soltanto la curva del tuo nome.
              Non conosco una ragione migliore di te
              per mandar via la vanità e l'egoismo,
              cancellare tutti i disegni sbiaditi del mio destino
              e perdermi nel tuo sguardo.
              Lo prometto non saranno più i miei occhi
              a guardarti da lontano,
              non sarò più la mano che ti sfiora
              ma che dimentica di dirti "sei speciale".
              Sei sempre nei miei pensieri
              eppur sono sicuro che un nostro bacio
              renderebbe il tutto solo più complicato.
              Silvio Squillante
              Composta domenica 24 giugno 2012
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                Scritta da: Silvio Squillante

                Kiss kiss rain rain

                Ed è solo pioggia,
                non lacrime di cielo,
                non segni del destino,
                ma l'interno dell'anima che pulsa,
                l'ansia che cresce
                se fuori il cielo implode,
                ma di star calmo non mi riesce.
                Baci rubati sulla soglia,
                idee affollate sotto la pioggia,
                altri due passi insieme,
                lasciati guardare,
                le mie dita tra le tue,
                fuoco che cova sotto la cenere,
                la vedo, si allontana,
                ed io resto la classica persona
                che se sbaglia non impara.
                Silvio Squillante
                Composta martedì 16 ottobre 2012
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                  Scritta da: Silvio Squillante

                  Perché parlo della tristezza?

                  Perché parlo della tristezza?
                  Perché se gioisco parole non ho
                  fumo con la pioggia
                  e butto giù sorrisi se fuori c'è sole.
                  Mai vissuto per respirar soltanto
                  sempre pronto a pieno polmoni a sentirmi vivo,
                  in fila a ricordami il colore del cielo
                  ho debiti con il mio futuro
                  perché indietro non mi volto mai.
                  Mi faccio male giù dal cuore,
                  un'altro graffio sulla pelle,
                  odio le speranze, le attese,
                  ma verso di te, io, non ho pretese,
                  ritardo anche il sonno,
                  per te mi deformo
                  sarò ciò che vuoi per non esser mai me stesso.
                  Perché parlo della tristezza?
                  Seguimi, come una stella,
                  e poi chiedimelo ancora
                  ma ti prego, non creder mai ad ogni mia parola,
                  sono nient'altro che il risultato del mio tempo
                  l'equazione di anni nulli,
                  di pensieri condivisi insieme al tormento.
                  Silvio Squillante
                  Composta martedì 16 ottobre 2012
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                    Scritta da: Silvio Squillante

                    Baciami

                    La tua pelle si tinge
                    dei colori del tramonto
                    se le mie dita
                    troano posto sulle tue guance,
                    scivoli piano nei miei pensieri,
                    seguo con la punta delle dita
                    il profilo leggero delle labbra.
                    Gli angoli della bocca si tendono
                    e smetti di celarmi
                    le ombre che disegnano
                    i nostri sguardi presi,
                    nascondi in fondo agli occhi
                    e nelle pieghe del tuo volto
                    il verbo desiderare,
                    tremi per l'attesa,
                    labbra su labbra,
                    inizi di nuovo a sorridere e tremare.
                    Silvio Squillante
                    Composta lunedì 29 ottobre 2012
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