Le migliori poesie di Silvio Squillante

Studente universitario, nato venerdì 8 giugno 1990 a Nocera Inferiore (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Silvio Squillante

Lei era lì

Sentii il mio nome risuonare nella strada triste e vuota
lei apparii con gli occhi pesti di una madre
sparii come dolce fanciulla fasciata da un ceruleo vestito,
ho continuato a tirar dritto.
Lei era lì.
Si avvicinò lenta a me dicendomi
di non aver paura,
mi sfiorò il braccio
e si incamminò da sola nella stanza buia
riuscì ad udirla,
il buio non durò molto.
Lei era lì.
Ti faccio sempre spazio
quando siedo da solo,
cerco in te
il mio equilibrio perduto
come un trapezista
che freme di vita quando rischia di morire.
Lei è qui.
Silvio Squillante
Composta martedì 24 maggio 2011
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    Scritta da: Silvio Squillante

    Accendi il buio (light on the darkness)

    Solo dal lato oscuro della tua anima
    puoi apprezzare il frangente vivo dei tuoi giorni.
    Brucia... il fuoco che impoverisce i pregiudizi
    apri... la tua mente... inizia a viver davvero
    esplora il confine di questa stanza affollata,
    pericolosa magnifica linea di demarcazione
    tra la mia e la tua realtà.
    Quanto sei sicuro dei tuoi pensieri?
    Della tua mente? Dei tuoi cinque sensi?
    La bambina corre ancora prima di saper camminare
    gioca col sole, lo accarezza, lo culla
    e non si ustiona perché
    solo chi osa col cuore si fa scherno della paura!
    Silvio Squillante
    Composta domenica 8 novembre 2009
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      Scritta da: Silvio Squillante

      Diventare grande...

      Ridammi le mani sporche d'inchiosto,
      lo sconvolgente odore di cioccolato sulle labbra
      mentre si fa acre quello di sangue e di lametta.
      Occhi viola d'emozione
      se una madre perde la speranza.
      Restio a dimenticar la nuvola con la quale giocavo,
      rimango all'ombra di una scrivania
      sciogliendo la mia età in lacrime di latta.
      Silvio Squillante
      Composta venerdì 8 ottobre 2010
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        Scritta da: Silvio Squillante

        Maledetto è il giorno in cui son nato

        Dei pensieri è assordante il canto,
        una familiare sensazione di soffocamento
        mi persuase nel tirar giù
        le tende dall'indifferenza.
        Sempre meno cupa è la finestra
        che ha sempre avuto tanto da nascondermi.
        La luna da onnisciente narratrice
        s'accende di un inquietante pallore.
        Bacco si abbatte su una vetusta anima,
        maioliche bagnate da nere ombre,
        lunghe le mani, rossi gli occhi.
        L'ingenuo fanciullo
        capisce che inutile
        accende la bagnata luce dei suoi occhi,
        contro tenebre cosi vere.
        Silvio Squillante
        Composta sabato 6 novembre 2010
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          Scritta da: Silvio Squillante

          La poesia ovvero

          Bastò un distico di Rimbaud
          a sradicare la mia esistenza
          dai valori a tutti noti.
          Bastò quel respiro per inseguir
          la parola che "parla da sé"
          per ritrovarmi, poi, appeso
          come cencio nel fiume della poesia.

          Sarò violento ed arroventato,
          nero figlio del mio stesso bruciare
          e con mano ferma segnerò
          l'attimo più alto del mio impetuoso ardere.
          Sarò lo spirito pigro e privo di fiamma
          che appoggiato alle "sue stelle"
          ammirerà di esse la bellezza e la frammentarietà.
          Silvio Squillante
          Composta venerdì 10 dicembre 2010
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            Scritta da: Silvio Squillante

            Quanti cieli ho visto...

            Quanti cieli ho visto,
            a farmi compagnia c'eran sempre
            aquiloni e nubi di pensieri,
            ho distrutto castelli di sabbia
            e aperto spiragli nelle notti nere di nuvole.
            Nei sanguinolenti tramonti di settembre,
            ho asciugato la febbre di vita
            dalla fronte degli uomini liberi,
            quelli che scandiscono il tempo
            in battiti di cuore.
            Quanti cieli dovrò ancora vedere,
            a quanti sguardi fissi verso l'orizzonte
            dovrò ancora rubar le lacrime,
            quante piume d'angelo dovrò spazzar via.
            Lega le tue speranze al vento, piccola,
            prima o poi qualcuno le ascolterà.
            Silvio Squillante
            Composta mercoledì 27 aprile 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante

              L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato...

              L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato
              ma è allo stesso modo incapace
              di non farsi beffa
              di chi appar diverso
              per la sua pelle, per la sua sessualità;
              pensa a quanto è singolare l'umanità
              così strana da non ammettere
              altri esseri al suo pari.
              Mi ritrovo in silenzio a render grazie ai fiori
              per le loro sfumature, tutte diverse,
              e tremo pensando a ciò che la farfalla
              potrebbe dirmi
              infondo io non so ancora volare.
              Silvio Squillante
              Composta sabato 14 maggio 2011
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                Scritta da: Silvio Squillante

                Sembra quasi dolce dirsi addio...

                Sembra quasi dolce dirsi addio
                in questa notte fatta di bugie
                che avvolge il nostro mondo,
                mentre tu persa nei miei occhi
                mi regali le tue labbra
                per sfamare il mio desiderio d'affetto.
                Compagnia non avrò mai
                dai verbi al passato che regalerò a tutti
                quando te ne andrai
                ma adesso è ancora ieri
                ed il buio attorno a noi mi invita a stringerti.
                Nell'aria c'è profumo d'amore,
                nei pensieri profumo di lacrime.
                Silvio Squillante
                Composta domenica 24 giugno 2012
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                  Scritta da: Silvio Squillante

                  Se ho toccato il fondo era per prendere la spinta...

                  Se ho toccato il fondo era per prendere la spinta
                  inseguendo un'idea di bellezza oramai dimenticata,
                  la mia voglia di vivere senza catene.
                  La felicità non è solo tirar su gli occhi
                  ma anche imparare a cadere,
                  senza lacrime,
                  avendo già chiaro in mente
                  la voglia di rialzarsi.
                  Silvio Squillante
                  Composta lunedì 29 ottobre 2012
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