Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Noia
Deserti volti intorno,
anime assenti,
spente,
mute ...
Rumore di vuoto ...
Noia!
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Deserti volti intorno,
anime assenti,
spente,
mute ...
Rumore di vuoto ...
Noia!
Freddo serpente,
spira a spira,
avvolge l'anima,
il dolore.
Verrà il giorno
che drago
vomiterò fuoco,
sterpi che legano,
strappano l'anima,
bruceranno.
Da spine morte,
libere,
nuove ali
apriranno nuovo cielo...
Ancora una volta vado,
vita mi stacca dalla vita.
Nuove strade altre negli occhi,
vecchie e amore nel cuore.
Che sarà dei vecchi passi
e della vita colta in quelli?
Tutto sarà ancora polvere
e nuova polvere da modellare?
Le distanze bruciano cuori
ed urlando parole vado.
Distacco non chiesto è dolore,
resteranno voci e poi silenzi.
E già il vuoto alza parole:
le perse proteste al fato
recitano già visto domani.
Anime, amori e paura d'addii.
Ancora una volta vado,
con la paura del silenzio,
la maledizione del nulla,
giurando che tornerò...
Ho visto cieli rosa
distesi su grigi cammini
asfaltati di sconfitta
e cieli grigi
su cammini di vittoria;
cieli rosa di lacrime
e grigi d'urla gioiose;
cieli rosa annunciare sorrisi,
grigi per lo strazio di domani.
Ho sentito fredda pioggia,
poi il vento
ed il calore, il sole;
poi fredda pioggia,
poi...
Poi
cammino ancora
e vedo e sento,
guardo, ascolto
fino a cieli rosa
su cammini alti
o grigi giù...
L'insignificante
dietro attimi fuggiti
che suonano anni.
L'insignificante
davanti muti tempi
che sono l'ora.
L'insignificante
del non conoscersi
adesso...
L'insignificante
di silenzi duri,
addii...
Urla pure che sono pazzo,
o stupido.
Io voglio fermare il mondo.
Voglio vedere tutto cadere,
anche te!
Tutto inghiottito dal nulla.
Precipitando nel vuoto:
riderò della fine,
riderò della disperazione.
Quanta forza raccogliere
per uscire dalla gabbia d'oro e plastica...
Trappola che vita consuma.
Trappola che speranza annulla.
Trappola per giorni senz'anima.
Trappola
che, in infiniti silenzi,
vita brucia.
Trappola di domani come sempre.
Trappola che finisce il tempo...
Quando forza sarà raccolta
per uscire dalla gabbia d'oro e plastica ...?
Sarà tardi:
anima spenta,
vita bruciata,
tempo finito...
Vagando subito a passi sincroni,
ascoltando le nostre parole,
la città scorre intorno a noi.
È acqua sporca di dolore,
rincorrendo il passato,
il dire di tempeste che vanno.
Anima diviene la sera.
È, ora, sincrono e unito il cammino.
Sono ancora passi:
tracciato divenuto sereno andare.
Aria di primavera sera vola,
trasforma anima in sensi.
Acqua fresca e trasparente,
vivendo in un attimo di cielo,
il dire e il silenzio del presente.
Tempo che vola...
attimi che restano...
In questo tempo fermo,
congelato nel dolore,
come un vento del Nord
nel mio cuore tue parole
salgono agli occhi,
scendono calde, salate,
muoiono perle gelate,
cristalli caduti
nel vuoto intorno...